Cronaca

Cosa non dire ad una persona con autismo

L’altro giorno mi sono imbattuta in un articolo del Scientific Report del 2017 che presentava uno studio circa il comportamento evasivo dello sguardo di persone con autistismo.

Lo studio spiega che “evitare lo sguardo è un modo per ridurre un’eccitazione estremamente spiacevole derivante dalla iperattivazione in una particolare parte del cervello”. Hadjikhani, N., Åsberg Johnels, J., Zürcher, N.R. et al. Look me in the eyes: constraining gaze in the eye-region provokes abnormally high subcortical activation in autism. Scientific Report 7, 3163 (2017).

Ho pensato così a quali possono essere le cose che una persona con sindrome autistica non dovrebbe mai sentirsi dire.

  1. Guardami negli occhi quando ti parlo. E’ la frase che differenzia i due mondi, neurotipici e neurodiversi. La summa dell’incomprensione direi. Questo studio mostra proprio come, per una persona con autismo, il guardare l’interlocutore negli occhi produce sensazioni sgradevoli anche molto forti.
  2. Non si vede che hai qualcosa. La metafora dell’iceberg qua la fa da padrona. Nello spettro autistico la parte visibile (la punta dell’iceberg) è appunto la minima parte del problema. Minimizzare e normalizzare non aiuta la persona autistica nè l’interlocutore.
  3. Conosco uno che con la terapia X Y Z è guarito. Questo non ditelo mai soprattutto ad un genitore. Potrebbe strozzarvi. L’autismo è una sindrome tale per cui va curata, ma NON si può guarire. Per intenderci il Downismo è una sindrome, si cura ma non si guarisce.
  4. Smettila di dondolarti, muoverti, saltare, sfarfallare con le mani… Questo è o potrebbe essere un Comportamento Problema o una stereotipia. Attenzione a non esasperare questo atteggiamento.
  5. Sei Scemo? Naturalmente spero sempre di incontrare gente educata ma spesso questo non succede. Che fare? Girare i tacchi ed andarsene. Molto più di tante parole.
  6. So che non ti piace essere toccato. Touchè! Non è assolutamente vero. Temple Grandin nella sua autobiografia racconta della costruzione della macchina per gli abbracci, che serviva per contenere le sue emozioni. E’ fondamentale per una persona con autismo essere abbracciato.
  7. Con l’età passa. L’autismo è una condizione di neurosviluppo, una sindrome, per cui crescendo, benché opportune terapie possano migliorano alcuni comportamenti, di certo non passa.
  8. Vai a giocare con gli altri bambini. La necessità dei bambini neurotipici di socializzare è sicuramente fondamentale. Per un bambino autistico il “gioco” deve essere sempre preparato e contestualizzato. Forse una delle parti più difficili da gestire per un genitore. Per cui attenzione a non spingere mai un ragazzino con sindrome autistica al gioco “libero”.

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Foto di Alexas_Fotos da Pixabay

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Emanuela Fatilli

Emanuela Fatilli nata a Busto Arsizio dove tutt'ora vive, nel 1973 é sposata e madre di due figli Giovanni e Giacomo. Lavora presso l'ospedale di Magenta dal 1996 in qualità di Tecnico di Radiologia. Ha pubblicato il suo primo libro, " La casa infestata che non c'era l'albergo aperto", nell'ottobre del 2018 per la casa editrice milanese "Excogita ". Da settembre 2019 collabora con la WebRadio SenzaBarcode come speaker e autore per il programma Disabilità e Benessere.

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