Cronaca

Coronavirus e fake news, come difendersi

A quasi due mesi dalla sua comparsa, l’epidemia da Coronavirus non si ferma. E non accenna minimamente a diminuire lo sgorgare impietoso di notizie false e dai toni allarmistici

Il numero dei morti sale a più di 2100 persone, mentre le infezioni in tutto il mondo hanno superato i 75.000, delle quali più di 74.000 sono in Cina. Anche l’Europa è stata interessata da focolai. Dopo l’Inghilterra, la Germania, la Francia, ora è il turno dell’ Italia con i suoi oltre i 50 contagiati.

Oltre alla piaga del nuovo coronavirus, battezzato Sars- CoV-2, psicosi e disnformazione divampano, tanto da spingere l’Oms a lanciare l’allarme “infodemia”.

Con questo termine si fa riferimento a “quell’abbondanza di informazioni, alcune accurate e altre no, che rendono difficile per le persone trovare fonti affidabili quando ne hanno bisogno”. Così l’infodemia è descritta direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

La circolazione di notizie false in rete porta a comportamenti che amplificano la trasmissione della malattia.

Dalla credenza che l’aglio, olio di sesamo o acqua e sale siano in grado di fermare il virus e prevenire l’infezione all’uso della candeggina, la cattiva informazione può rivelarsi pericolosa. Non solo. Lo stigma e pregiuzi a cui da nutrimento, facilitano la diffusione della malattia, come risultò con l’Hiv, inizialmente etichettata come il virus degli omosessuali. Per questo motivo l’infodemia non va presa sotto gamba. C’è da aggiungere che, di fronte a questa emergenza, l’Iss e il ministero della Salute non hanno esitato.

Per evitare contagi e disinformazione legati al coronavirus, hanno stilato un decalogo di buoni comportamenti:

  1. Lavati spesso le mani
  2. Evita il contatto ravvicinato con persone
    che soffrono di infezioni respiratorie acute
  3. Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani
  4. Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci
  5. Non prendere farmaci antivirali né antibiotici,
    a meno che siano prescritti dal medico
  6. Pulisci le superfici
    con disinfettanti a base di cloro o alcol
  7. Usa la mascherina solo se sospetti
    di essere malato o assisti persone malate
  8. I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina
    non sono pericolosi
  9. Contatta il Numero Verde 1500 se hai febbre o tosse
    e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni
  10. Gli animali da compagnia non diffondono
    il nuovo coronavirus
A far chiarezza sulla verà entità dell’emergenza “coronavirus”, ieri, è sceso in campo anche il Cnr.

Allo scopo di evitare allarmismi esagerati, a seguito del focolai d’infezione in Lombardia e Veneto, così scrive in una nota stampa:

“L’infezione, dai dati epidemiologici oggi disponibili su decine di migliaia di casi, causa sintomi lievi/moderati (una specie di  influenza) nell’80-90% dei casi. Nel 10-15% può svilupparsi una  polmonite, il cui decorso è però benigno in assoluta maggioranza. Si calcola che solo il 4% dei pazienti richieda ricovero in terapia intensiva.
Il rischio di gravi complicanze aumenta con l’età, e le persone sopra 65 anni e/o con patologie preesistenti o immunodepresse sono ovviamente più a rischio, così come lo sarebbero per l’influenza. Il paziente deceduto rientrava quindi in una categoria a particolare  rischio.
Il cittadino che ritenga di avere avuto contatti con persone attualmente poste sotto sorveglianza o che provenissero dalla Cina, soprattutto se manifesta sintomi influenzali, dovrebbe segnalarlo al 112 o al 1500 per essere preso in carico dagli operatori specializzati. Non serve correre al pronto soccorso né chiudersi in casa

Di questi temi, legati alla disinformazione e alle buone pratiche per evitare il contagio, ne ho parlato durante la scorsa puntata del podcast Il Poeta e lo Scienziato. Se ancora non l’avete ascoltato, vi consiglio di rimediare:

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Ada Aliprandi

Laureata in Filosofia presso l' Università "La Sapienza". Ha studiato Biologia presso Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali di Firenze. Blogger e curatrice del podcast "Il Poeta e lo Scienziato"

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