Gli effetti benefici del suono del didgeridoo
Didgeridoo, lo strumento a fiato dell’ancestrale cultura aborigena australiana, ancora poco conosciuto benché il suo suono abbia effetti terapeutici per il corpo e per la mente.
Per le popolazioni aborigene dell’Australia si può dire che il didgeridoo rappresenti molto più di un qualunque strumento musicale tradizionale, ma sia un vero oggetto sacro da preservare per non perdere le proprie origini.
Nella sua versione originale è costituito da un ramo di eucalipto svuotato dalla voracità delle termiti locali, ma non è raro che anche loro suonino per sé e per altri anche didgeridoo costruiti a mano; il mercato del consumo di massa, poi, ha messo in commercio anche quelli costruiti in plastica, indirizzate soprattutto ai curiosi che vogliono avvicinarsi a questo strumento limitando la spesa.
Il suono del didgeridoo riunisce corpo e mente
Il didgeridoo viene anche usato a scopo terapeutico, per il suo suono profondo e ipnotico. È provato che i suoni bassi favoriscono il rilassamento e la sottrazione, che avviene fra la nota base del didgeridoo e una nota eseguita con la voce mentre si suona: la frequenza è prossima alle onde cerebrali del sonno profondo e della meditazione, ragione per cui se ne consiglia anche l’ascolto passivo con cuffie sportive di qualità dopo performance particolarmente adrenaliniche.
Le principali sorgenti sonore sono le labbra (vibrate dall’aria per generare la nota fondamentale o una serie di armonici all’aumentare della pressione d’aria o della tensione labiale) e le corde vocali (lo strumento amplifica ciò che viene pronunciato sovrapponendosi alla produzione della nota fondamentale).
Il suono che ne scaturisce crea un massaggio al corpo, che solitamente comincia dagli arti inferiori per risalire fino al tronco; quest’ultima è la parte più ricettiva, perché agisce come cassa di risonanza delle vibrazioni sonore verso tutto il corpo con la stessa frequenza della Terra (8 Hz).
Il didgeridoo e il suo legame con i polmoni
L’effettivo sono di questo strumento richiede l’esercizio della cosiddetta “respirazione circolare”, particolarmente utile per coloro che soffrono di problemi respiratori come asma, apnee notturne, russamento per mezzo del suo ruolo che svolge nel rinforzare i muscoli della respirazione alta; ma è indubbiamente utile anche in fase preventiva per qualunque soggetto, soprattutto se esposto a numerosi fattori ambientali non propriamente salubri, che potrebbe trovarsi a fronteggiare situazioni cliniche particolarmente insidiose e rare come la malattia polmonare da micobatteri non tubercolari. È consigliabile anche ai fumatori in quanto favorisce il distacco del catarro attaccato alle pareti bronchiali.
Il didgeridoo in Italia
Solo 25 anni fa era uno strumento pressoché sconosciuto anche fra gli appassionati di strumenti a fiato, mentre oggi non sono più così insoliti i raduni di suonatori e cultori della millenaria cultura aborigena australiana riuniti in un momento di condivisione e scambio sullo strumento e l’esperienza spirituale. Non mancano nemmeno workshop per aspiranti suonatori e costruttori, festival e insegnati: precisamente a Forlimpopoli si tiene uno dei più grandi festival europei di didgeridoo e cultura aborigena, denominato Didjin’Oz, che si svolge il secondo weekend di luglio.