Lo Squacquerone di Romagna DOP
Sapevate che in Italia si producono circa 500 varietà di formaggi? Si tratta di un primato a livello mondiale e lo Squacquerone di Romagna è uno dei formaggi italiani ai quali è stata riconosciuta la DOP.
Fresco, cremoso e spalmabile, somiglia alla crescenza e allo stracchino ed ha un sapore acido-dolciastro. In un percorso di degustazioni di prodotti e vini tipici che vada da Bologna a Imola a Castel San Pietro, si può includere una tappa allo storico Caseificio Comellini. Si potrà così assistere di persona al ciclo produttivo di questo formaggio prodotto con latte intero pastorizzato di mucca,sottoposto a brevissima maturazione.
Per conoscere la storia dettagliata dello Squacquerone insieme a tante curiosità legate all’utilizzo di questo formaggio, vi invito a leggere il mio approfondimento.
Come riconoscere lo Squacquerone di Romagna DOP
La produzione dello Squacquerone è iniziata nella campagna romagnola per usare le quantità di latte insufficienti all’invio ai caseifici. Veniva conservato e consumato soprattutto d’inverno, poiché con il freddo si manteneva meglio.
Squacquerone, stracchino e crescenza sono formaggi vaccini a pasta molle con una quantità media di calorie moderata rispetto ai formaggi stagionati. Le caratteristiche per distinguerli sono queste:
- lo squacquerone è legato al territorio della Romagna, è più acquoso e molle (da questa particolarità deriva il nome) e matura meno degli altri;
- lo stracchino nasce nel bergamasco, nell’Alto Medioevo ed il nome si riferisce all’aggettivo in uso in Lombardia, “stracch” ovvero “stanco” in relazione alla transumanza;
- la crescenza è inclusa nell’elenco dei PAT e ha origine nella zona di Pavia, Lodi e Crema.
A partire da sabato 23 novembre alle ore 15, potete ascoltare il podcast in cui racconto la storia di questo prodotto e vi suggerisco un itinerario enogastronomico dell’Emilia Romagna. Il podcast sarà poi sempre scaricabile anche tramite il sito ufficiale della WebRadio SenzaBarcode.