Cronaca

Slot e videolottery. Logo No Slot nazionale

Per gli esercenti e le attività che decidono di non proporre slot e videolottery è finalmente pronto un logo “No slot” nazionale.

L’ideazione e la diffusione di questo logo era attesa da circa un anno. Tale logo infatti era stato previsto dal Decreto Dignità, approvato nel luglio del 2018. Finalmente con un decreto da parte del ministero dello sviluppo economico, sono state fissate regole e modalità per richiederlo.

Le Vlt o videolottery in Italia sono molto amate, ma sono tanti gli esercenti che decidono di non inserire il gioco d’azzardo nei propri locali. A tutti coloro che prendono questa decisione, sarà data la possibilità di esporre il logo. La domanda dovrà essere inoltrata al sindaco del proprio comune, la richiesta può essere fatta per via telematica. Per mantenere il logo bisogna impegnarsi a non ospitare nel proprio esercizio slot e videolottery per tutto il periodo in cui il simbolo viene esposto. Oltre ai dati del responsabile, va allegata un’autocertificazione, una sorta di impegno circa il fatto che non verranno installati apparecchi di gioco. Inoltre gli esercenti dovranno allegare anche una documentazione fotografica relativa ai locali in cui verrà esposto il logo.

Logo No Slot nelle regioni d’Italia

La diffusione del logo “no slot” non è una novità e già diverse Regioni utilizzano dei simboli per indicare i locali che non propongono vlt. Tra queste possiamo menzionare la Toscana, in cui il logo è stato approvato nel 2018. Anche in Campania, è stata di recente proposta dalla giunta regionale l’adozione di un logo simile. In Lombardia il tema delle videolottery VLT è molto sentito da diversi anni. Già nel 2014 fu bandito un concorso per la creazione di un logo no-slot, proposto nelle scuole. In questo modo si cercava di sensibilizzare i ragazzi più giovani sul tema del gioco. Con ottimi risultati: furono presentati circa 300 proposte di logo.

La discussione sul tema è aperta in molti territori, ad esempio in Molise, in cui si sta discutendo dell’adozione di un logo no slot. Spesso, come in quest’ultimo caso, si tratta proprio di quelle regioni in cui le slot e le videolottery sono più diffuse. L’altra faccia della medaglia è che proprio le vlt in queste zone danno lavoro a tante persone. Insomma dove l’indotto del gioco fa girare l’economia, la discussione sulle macchinette si fa più accesa.

No slot/sì slot: l’importanza del gioco responsabile

Il tema delle videolottery in Italia è sempre molto caldo, e a maggior ragione in questo periodo. dato che il Decreto Dignità sta trovando la sua piena attuazione. È finito infatti il periodo di transizione, durante il quale si attendeva la scadenza dei contratti pubblicitari già in essere.

La scelta dicotomica no slot/sì slot potrebbe prevedere una terza via, che è quella del gioco responsabile. Sono tanti ormai gli operatori del settore che stanno comprendendo l’importanza di proporre il gioco con particolare attenzione alla responsabilità.

Sia per le videolottery online come quelle che si trovano sul sito slotmachineaamsonline.com sia per le vlt terrestri, chi le propone sta sposando la promozione di una nuova cultura del gioco. Molti operatori online, e produttori di contenuti per i casinò AAMS, ad esempio, si fregiano di premi e riconoscimenti in merito. Uno dei più prestigiosi è il G4, una certificazione che attesta l’impegno sul fronte del gioco responsabile. Software house come IGT e operatori come Snaitech l’hanno ottenuta.

Si tratta di un modo per evidenziare come il settore del gioco abbia tutto da guadagnare nel favorire una cultura del gioco diversa e positiva. Oltre alle grandi compagnie, non manca l’impegno anche a livello locale sul tema della responsabilità. Ad esempio a Crotone, in Calabria, a inizio anno è nato un comitato “gioco responsabile”. Questo riunisce le agenzie di scommesse sportive presenti sul territorio.

Foto di Mayya666 da Pixabay

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Comunicazione e SBS edizioni si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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