Cronaca

Sindrome feto alcolica e disturbi correlati

AIDEFAD Aps mette in rete i maggiori esperti, le Istituzioni, i pazienti e le famiglie. Sindrome feto alcolica e disturbi correlati

È, al momento, il migliore dei risultati possibili quello ottenuto lo scorso 23 settembre a Roma dall’AIDEFAD – Associazione Italiana Disordini da Esposizione Fetale Aps: un’Alleanza di persone che fanno rete per arginare il grave problema sociale della sindrome feto alcolica e disturbi correlati, più comunemente conosciuta come FASD.

L’associazione, nata lo scorso in occasione della Giornata Internazionale sulla Sindrome Feto Alcolica e i Disturbi Correlati (FASD), che si celebra il 9 settembre, su spinta di Claudio Diaz, l’attuale presidente, ha organizzato il Convegno “Alcol, sostanze psicoattive e gravidanza: un’alleanza tra cultura, tutela e diritti” che ha visto la preziosa collaborazione della Senatrice Paola Binetti, presidente dell’intergruppo Parlamentare per le malattie rare, e dell’Associazione CAMMINO.

Fare informazione, illustrare il tema, tutelare e fare chiarezza sui diritti

Questa, la traduzione di una mattinata che, incentrandosi sulla sindrome feto alcolica, ha messo in luce un’emergenza sociale in crescita non tralasciando l’importanza della fase pre-natale o della primissima infanzia di tutti i bambini, anche di coloro che manifestano i sintomi di questa malattia da grandi, quando sono stati affidati o adottati. Sul punto, sono state diverse le riflessioni dei presenti, in particolar modo della Senatrice Paola Binetti e dell’Avvocato Maria Giovanna Ruo, sul ddl Pillon e sui prioritari diritti dei bambini nei confronti dei genitori biologici e affidatari o adottanti.

“La giornata di oggi rappresenta una sorta di coming out. – ha dichiarato il Presidente Claudio Diaz, svelando quello che lui ha definito il “segreto di Pulcinella”.

Finalmente una grande famiglia si riunisce e trova il coraggio di parlare di qualcosa che tutti sapevano, ma fingevano di non sapere. Finalmente oggi pazienti, familiari, associazioni che si occupano di adozione e affido, Politica, Servizi Sociali, tossicologi, psichiatri, infermieri, pediatri, ostetriche, psicoterapeuti sono gli uni al fianco degli altri per dirsi che Sì, i DEFAD esistono, sono diffusi e causa di enormi sofferenze e immani costi per il nostro sofferente Servizio sanitario nazionale.

Sì, i DEFAD sono un importante problema di Salute Pubblica. Cosa possiamo fare tutti insieme?”.

L’Avv. Maria Giovanna Ruo, Presidente dell’Associazione CAMMINO – Camera Nazionale Avvocati per la persona, le relazioni familiari e i minorenni ha da subito accolto la proposta di AIDEFAD, essendo stata tra i promotori della richiesta di accesso alle proprie origini già prima dei 25 anni di età per chi è un soggetto adottato. “Abbracceremo questa causa – ha dichiarato – e porteremo avanti la nostra tesi: è essenziale avere accesso alle proprie origini per non incorrere in diagnosi errate e storie di vita tristi e difficili che, invece, potrebbero essere facilitate”.

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