Cronaca

Università Agraria: un bando in linea con gli scopi Ente

Università Agraria “ogni progettazione dovrà ottenere tutti i nulla osta necessari ai vincoli presenti da parte degli Enti ufficialmente …”.

“Gli interventi permessi da questa amministrazione saranno quelli che hanno come scopo la produzione di compost di qualità, da riutilizzare anche in agricoltura, e pertanto completamente in linea con il mandato di gestione di questo Ente”.

È uno dei passaggi della nota con la quale L’Università Agraria di Bracciano fornisce chiarimenti all’amministrazione comunale di Bracciano a seguito di una nota del 20 maggio in relazione al bando per l’affitto di cosa produttiva in località Cupinoro. Nella stessa nota, inoltre, l’Università Agraria sottolinea che “ogni progettazione dovrà ottenere tutti i nulla osta necessari ai vincoli presenti da parte degli Enti ufficialmente preposti tra cui, ovviamente, il Comune di Bracciano”.

L’assessore all’Ambiente dell’Università Agraria e il tecnico che si è occupato del bando sono a completa disposizione per qualsiasi chiarimento e per accogliere qualsiasi proposta che sia compatibile con gli scopi dell’Ente, scopi che sono e saranno soltanto quelli del recupero dei terreni e degli immobili mettendoli a rendita in modo del tutto ecocompatibili con il territorio. Se e quando ci perverranno delle proposte serie e concrete sicuramente renderemo partecipi tutti i cittadini e gli Utenti dell’Università Agraria di Bracciano.

A giudizio dell’Università Agraria

il compost e la coltivazione della canapa sono le soluzioni migliori, o c’è qualcuno – si chiede – che vuole i terreni per seminare il grano o come pascolo per il bestiame?

L’Università Agraria pone inoltre in evidenza di essersi attivata, in quasi completo isolamento, di alcune problematiche sollecitando il ripristino dell’ex cava di pozzolana Vaira, chiedendo chiarimenti sulla situazione del percolato del capping e della gestione post mortem della discarica e per sollecitare la rimozione di tutti quei materiali ed impianti in carico alla Regione e al curatore fallimentare sparsi sui terreni e all’interno di capannoni e fabbricati e per la disinstallazione dell’impianto di biogas di proprietà della ENTEC . Al contrario l’Università Agraria si chiede quali atti siano stati intrapresi dal momento della chiusura della discarica fino ad oggi da parte delle istituzioni?

In relazione alla recente presenza della dirigente Tosini della Regione Lazio presso gli uffici dell’Ente

l’Università Agraria sottolinea che la stessa ha risposto ad un invito specifico mirato ad avere proprio risposte al riguardo. Tosini ha rassicurato l’Ente che il percolato è ormai quasi esaurito, che sui terreni non c’è stato nessun tipo di sversamento, che la Regione finanzierà il capping e che entro un paio di anni sarà completamente chiusa, fermo restando che poi dovrà essere gestito il post mortem. Chi lo farà? Ci chiediamo.

Confermando di non sapere che le aree sono di proprietà dell’Università Agraria, Tosini ha preso l’impegno affinché la Regione si faccia carico di pagare un canone di locazione. Infatti quando il curatore fallimentare della Bracciano Ambiente ha ceduto l’area di discarica alla Regione, l’Università Agraria non è stata né convocata, né messa a conoscenza della cosa.

Vogliamo anche ricordare che il fallimento della multiservizi

ha causato oltre al danno sui terreni, anche un danno economico rilevante per l’Università Agraria: si parla di anni di canoni non pagati per un ammontare di oltre 500.000 euro. L’Ente, come disposto dal giudice fallimentare, è creditore privilegiato ed è ancora in attesa dei pagamenti dovuti.

Infine si pone in evidenza che quando fu creata la discarica i terreni erano di proprietà del Comune e successivamente furono oggetto di una permuta e ceduti all’Università Agraria. Perché fu fatta quella permuta? Sul punto l’Università Agraria attende ancora risposte.

SenzaBarcode Redazione

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