Mi riscatto per … in Messico il modello italiano
“Mi riscatto per… ”, il modello italiano dei lavori socialmente utili dei detenuti sarà adottato in Messico.
Città del Messico. Il modello italiano di lavori di pubblica utilità per i detenuti “Mi riscatto per …” sarà implementato nel sistema penitenziario messicano. L’impegno è stato confermato dai rappresentanti delle delegazioni di Italia, Messico e UNODC nel corso della Conferenza sui programmi di reinserimento sociale e sulle buone pratiche internazionali, che si è svolta sotto l’egida dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) nell’Aula del Senato della Repubblica messicana.
Il coordinatore nazionale della task-force per il lavoro di pubblica utilità del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Vincenzo Lo Cascio, invitato dal rappresentante UNODC, Antonino De Leo, a illustrarne le finalità, ha dichiarato: “La nostra esperienza parla di reinserimento sociale ma soprattutto di un nuovo modello di sicurezza. Vogliamo partecipare insieme al Messico a un programma che può essere replicato in tutte le carceri del mondo”.
Il Rappresentante UNODC in Messico
ha definito il progetto italiano “un modello vincente, che permette concretamente il riscatto della persona”. Parole subito raccolte favorevolmente da Francisco Garduño, Capo dell’Amministrazione penitenziaria messicana, e dalla senatrice Patricia Mercado, che ha presieduto l’assemblea.
Perché l’impegno nato in questi due giorni di incontri fra le delegazioni di Italia, Messico e UNODC si trasformi in realtà l’Ufficio delle Nazioni Unite metterà a punto un documento per organizzare le forme di collaborazione e assistenza più adeguate a una prima sperimentazione in uno o più istituti penitenziari messicani.
Nell’ottica di favorire tale studio, la delegazione del DAP si è offerta di ospitare in Italia il responsabile del sistema penitenziario e un rappresentante dell’UNODC per una ricognizione sul campo del modello di lavori di pubblica utilità avviato a Roma.