Cronaca

Raf e Umberto Tozzi, un grande ritorno

Per Raf e Umberto Tozzi un cofanetto con i più grandi successi, e dal 30 aprile 2019 un tour in comune nei principali palasport italiani.

Due grandi artisti che hanno già fatto un pezzo di storia della musica italiana: Raf e Umberto Tozzi. Due repertori immensi e straordinari. Per la prima volta racchiusi, in versione rimasterizzata, nello speciale cofanetto Raf Tozzi e presentati dal vivo nel tour che vedrà i due artisti protagonisti dei principali palasport italiani. Dal 30 aprile Raf e Umberto Tozzi saranno infatti in tour per la prima volta insieme e faranno cantare e ballare il pubblico sulle note dei successi che hanno conquistato intere generazioni. In Italia e all’estero.

Queste le date del tour Raf Tozzi

Data zero il 30 aprile, all’Rds Stadium di Rimini, per proseguire a Reggio Calabria, al Palasport, il 3 maggio. 4 maggio Acireale, al Pal’Art Hotel, 6 maggio Bari, al Pala Florio. Ad Eboli, al Pala Sele il 7 maggio, 9 maggio ad Ancona, al Pala Prometeo, 13 maggio a Milano al Mediolanum Forum. 16 maggio al Nelson Mandela Forum di Firenze, 18 maggio al Palalottomatica di Roma. Raf e Umberto Tozzi saranno poi all’Unipol Arena di Bologna il 21 maggio, al Pala Verde di Treviso il 23. Il 24 maggio saliranno sul palco del Brixia Forum di Brescia e chiuderanno al Pala Alpitour di Torino il 25 maggio.

I biglietti sono disponibili su TicketOne e nei punti vendita e nelle prevendite abituali. Radio Italia è radio ufficiale del tour. Il cofanetto “Raf Tozzi” è disponibile nei digital store e nei negozi tradizionali, pubblicato da Sugar, con distribuzione Artist First.  Un doppio disco che raccoglie ricordi ed emozioni, 34 tracce diventate intramontabili. Come “Gloria”, che con i suoi 32 milioni di copie vendute, raggiunge i primi posti delle classifiche americane. Inserita in numerose colonne sonore tra cui Flashdance, The Wolf of Wall Street, South Park, Glee, Tonya. Self Control uno dei brani italiani più famosi di sempre, pubblicato in oltre 21 paesi nel mondo. Si può dare di più, scritto da Giancarlo Bigazzi, Umberto Tozzi e Raf vincitore del Festival di Sanremo 1987. Nell’interpretazione dello stesso Tozzi con Enrico Ruggeri e Gianni Morandi.

Io camminerò, Ti Pretendo, Ti Amo, Cosa resterà degli anni 80

Sei la più bella del mondo, Immensamente, Io muoio di te, Infinito, queste solo alcune. Si aggiungono anche due bonus track del brano Gente di Mare, l’originale in versione rimasterizzata e una seconda in veste speciale Gente Di Mare – New Version 2018. Il brano è stato cantato da Raf e Umberto Tozzi nel 1987 all’Eurofestival, classificandosi al terzo posto ed è rimasto per 27 settimane nelle classifiche italiane. A seguito dell’acquisizione dei cataloghi di Umberto Tozzi e Raf, Sugar è orgogliosa di tornare a lavorare sul repertorio di due artisti straordinari. Insieme a Raf e Tozzi ha raggiunto vertici tutt’oggi irripetibili di successo in Italia e all’estero.

È attualmente in radio e disponibile su tutte le piattaforme digitali il brano inedito Come una danza

Il brano è stato scritto e prodotto da Raf, pensato per essere arricchito e valorizzato dalla collaborazione a due voci con Tozzi. Quando un anno fa Raf e Umberto Tozzi, amici da una vita, si sono ritrovati sul palco dell’Arena di Verona in occasione del concerto-evento di Tozzi “40 Anni Che Ti Amo”, in entrambi si è acceso l’entusiasmo di tornare a collaborare. Di cantare insieme, di condividere lo stesso palco. Il brano è accompagnato da un video diretto da Gaetano Morbioli, visibile online sul canale RafTozziVEVO. Nel video, i due artisti camminano contro corrente, attorniati da una folla di persone che, in un primo momento, si dirige nella direzione opposta alla loro. È un contrastare le avversità del quotidiano, cercando e trovando una direzione e una positività anche quando non sembra essere presente.

Giuseppina Gazzella

Classe 1984, marchigiana di nascita, cittadina del mondo per natura. Scrive e canta con la consapevolezza, la voglia e la pretesa di fare meglio ogni giorno, e di crescere sempre, perché sentirsi arrivati equivale all’essere morti.

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