Il figlio della tempesta, al Quarticciolo
Armando Punzo e Andrea Salvadori presentano, in anteprima regionale, “Il figlio della tempesta”. Trent’anni della Compagnia della Fortezza.
Armando Punzo, che mancava dalle scene romane dal luglio 2016, e Andrea Salvadori presentano, in anteprima regionale, Il figlio della tempesta al Teatro Biblioteca Quarticciolo, 28 febbraio e 1 marzo alle ore 21.00.
Il Figlio della Tempesta non un semplice concerto, ma un progetto musicale-performativo che rielabora l’intero universo iconografico, sonoro ed emozionale della Compagnia della Fortezza. Attraverso uno studio sui caratteri dell’energia e delle frequenze della creazione, Andrea Salvadori, drammaturgo musicale della compagnia, intesse una drammaturgia composita e suggestiva, fatta di musica e immagini insieme con Armando Punzo, regista Architetto dell’Impossibile.
Per la prima volta insieme in questa rete fatta di parole, presenze e musica Punzo e Salvadori vanno al cuore della ricerca musicale e performativa, creando un concerto spettacolo che celebra i 30 anni della Fortezza.
Il Figlio della Tempesta è dunque un progetto molto speciale, che, proprio in occasione dei trent’anni della Compagnia della Fortezza, porterà in scena l’indissolubile rapporto tra parole e suono che si crea ogni volta che uno dei più eclettici compositori per la scena italiani e uno dei registi più visionari lavorano insieme, dentro il carcere di Volterra, quando le note della musica riempiono lo spazio, entrano nelle vene e nel cuore, riverberano con le parole e le visioni artistiche si concretizzano nei corpi degli attori.
Il Figlio della Tempesta è un susseguirsi incalzante di musiche
parole e immagini per un allestimento speciale, pensato come un affascinante viaggio nella storia della Compagnia della Fortezza e che qui attinge. Andrea Salvadori è compositore, musicista, sound designer e produttore discografico. Concepisce il lavoro in termini di opera d’arte totale, innestando e inscrivendo la sua ricerca sul suono e sulla musica all’interno della drammaturgia di opere complesse, intervenendo così nel disegno dello spazio e della testualità, oltre che in quello sonoro, con l’obiettivo di costruire delle vere e proprie atmosfere, mondi sonori e visivi dal segno fortemente immaginifico.
L’inclinazione all’autorialità e all’eclettismo e la sua propensione alla scrittura per immagini lo hanno condotto quasi “naturalmente” al teatro – in particolar modo a quello di Armando Punzo .