Aree di crisi industriali non complesse, il piano di rilancio
Rilancio delle attività nelle aree di crisi industriali non complesse: oltre 5 milioni per 90 comuni di Pesaro e Urbino, Fermo, Ancona e per Porto Recanati.
Oltre 5 milioni di euro sono a disposizione per il rilancio delle attività industriali nelle aree di crisi industriali non complesse in 90 comuni marchigiani. Sono i comuni che appartengono ai Sistemi locali del lavoro (comuni con mercati di lavoro omogenei) della provincia di Pesaro Urbino, di Fermo, in parte di Ancona e Porto Recanati. I fondi provengono da legge 181/89 e sono gestiti da Invitalia. L’Agenzia del ministero dello Sviluppo economico (Mise) per gli investimenti. La Regione Marche ha sottoscritto un accordo di programma con iI Mise per affrontare le crisi industriali definite non complesse. Crisi che impattano comunque pesantemente sullo sviluppo e l’occupazione nei territori interessati. Presso la sede della Regione Marche si è svolto un evento di presentazione delle opportunità esistenti, seguito da incontri “one to one”. Un “faccia a faccia” tra funzionari ministeriali e imprenditori per personalizzare le misure in cantiere.
L’evento ha visto la partecipazione di numerosi imprenditori
Paolo Praticò e Stefano Spera (Invitalia) hanno presentato le agevolazioni nazionali per le aree di crisi industriali non complesse e le modalità per coglierle. Stefano Fricano (Mise) ha invece illustrato le novità del Piano impresa 4.0. La 181/89, per le aree di crisi non complesse. Finanzia investimenti produttivi e di tutela ambientale superiori a 1,5 milioni di euro. Prevede due modalità d’intervento. A sportello nazionale (senza scadenza, a esaurimento delle risorse) e mediante accordi con le Regioni. A “sportello” è pervenuta una sola domanda a Invitalia, seguita da rinuncia. Il seminario per le aree di crisi industriali non complesse svolto, ha quindi rappresentato l’avvio della seconda modalità (accordo di programma, valido 36 mesi) che dispone di 4,2 milioni nazionali e di 848 mila euro di cofinanziamento regionale.
L’intesa prevede una maggiore flessibilità di interventi ed erogazione. La Regione ha esteso i codici Ateco ammissibili allargandoli all’edilizia e al commercio. Sono previste agevolazioni sia per i progetti che prevedono un incremento occupazionale, a seguito degli investimenti. Sia quelli che mantengono gli stessi livelli. Questo in caso di imprese attive da almeno un biennio. Le domande di agevolazioni per le aree di crisi industriali non complesse vanno presentate a Invitalia entro le ore 12.00 dell’1 aprile 2019. Modalità e modelli sono indicati nell’apposita sezione, dedicata alla legge 181/1989, del sito istituzionale.