Cronaca

Daniele Frongia, carceri romane e iniziative per i detenuti

Assessorato allo Sport, Politiche giovanili e Grandi Eventi cittadini, Daniele Frongia, detiene anche diverse deleghe, dalle Politiche giovanili, ai Rapporti con le Università.

Oggi però ci rivolgiamo a lui principalmente in quanto delegato ai Rapporti con il Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Innanzitutto la ringrazio per questa intervista, Assessore Frongia. Non è certo la prima volta che è ospite di SenzaBarcode, solo che prima le vesti erano quelle di Consigliere d’opposizione.

Domanda: La delega che riguarda i rapporti con il Garante delle persone private della libertà

in questo caso una donna, Gabriella Stramaccioni – è certamente un compito particolare. Com’era la situazione appena assunto l’incarico?

Risposta: “La situazione era abbastanza precaria in quanto non erano in corso attività, progetti o interventi tesi a favorire la popolazione detenuta, in particolare con formazione professionale ed inserimenti lavorativi. Anche il diritto alla salute era fragile con precarietà evidenti. Roma usciva dalla difficile situazione di Mafia Capitale che aveva visto, purtroppo, protagonisti anche alcuni ex detenuti e cooperative storiche. Ciò aveva creato una forte diffidenza da parte dei cittadini nei confronti delle istituzioni, diffidenza che abbiamo superato con l’attivazione di nuovi percorsi, grazie all’impegno e alla dedizione della Garante Stramaccioni”.

D: A Roma ci sono due grandi realtà, il Carcere di Rebibbia e quello di Regina Coeli

In Italia i detenuti sono 60.125, mentre la capienza regolamentare è di 50.550. Il sovraffollamento riguarda anche le carceri di Roma?

R: “Il sovraffollamento riguarda anche gli istituti di Roma in particolare Rebibbia Nuovo Complesso e Regina Coeli, con una presenza di un 15-20% maggiore della media regolamentare, purtroppo non è una competenza specifica della Capitale, solamente il Ministero può cercare di risolvere la situazione”.

Il 31 dicembre 2018 e il 1 gennaio 2019, come di consueto, una delegazione del Partito Radicale, guidata da Rita Bernardini

già deputato e Consigliere del Comune di Roma, si è recata in visita al carcere di Rebibbia. La situazione registrata era pressoché drammatica. Al microfono di Radio Radicale, all’uscita del penitenziario, la Bernardini ha dichiarato: “È un concentrato di umanità, ma anche un concentrato di illegalità. Moltissime delle celle, tutte le celle singole, hanno il bagno a vista. Non è assicurata nemmeno quel minimo di privacy nel momento dei bisogni. Questa situazione è assolutamente vietata dal nostro ordinamento penitenziario, eppure c’è.”

Da Radio Radicale
Dichiarazioni Delegazione Radicale dopo visita a Rebibbia del 31 Dicembre 2018

D: Siamo consapevoli che questa non è una sua responsabilità, ma come responsabile dei rapporti con il Garante, lei conosce gli interventi che saranno messi in atto per risolvere?

R: “Il problema delle strutture degli istituti penitenziari era e rimane precario. Si sta procedendo alla loro riqualificazione in particolare a Rebibbia Nuovo Complesso, dove si stanno facendo dei lavori di ristrutturazione in alcuni reparti. Il DAP – Dipartimento Amministrazione Penitenziaria – ha indicato la necessità di lavori di ristrutturazione anche in altri reparti, speriamo di vedere ben presto delle migliorie tangibili”.

D: Mi riscatto per Roma è una delle iniziative del Campidoglio, in collaborazione con il Ministero di Giustizia e l’Amministrazione Penitenziaria. Quali sono i risultati di questa esperienza?

R: “Mi riscatto per Roma è un progetto che sta dando ottimi risultati, innanzitutto per la Città vista l’attività dei detenuti nei piccoli lavori di manutenzione stradale, nella pulitura delle caditoie e nel rifacimento della segnaletica orizzontale, apportando quindi dei miglioramenti tangibili per le vie. Risultati importanti poi anche per gli stessi detenuti, è infatti dimostrato che dar loro una formazione e una professione, almeno di base, diminuisca notevolmente il rischio di recidiva, apportando quindi, un altro vantaggio per la Città: diminuire il numero di malviventi in futuro in circolazione. La cittadinanza, infine, ha accolto con grande entusiasmo i progetti: basti vedere come vengono trattati dalla stessa i detenuti in ogni uscita, offrendo loro caffè e supportandoli con parole di ringraziamento”.

D: Il Campidoglio ha fornito 300 Kit di base ai detenuti di Regina Coeli e 100 alle detenute di Rebibbia Femminile, l’iniziativa diventerà strutturale. Cosa contengono i kit?

R: “Contengono prodotti base per l’igiene personale come bagnoschiuma, saponetta, spazzolino e dentifricio oltre a indumenti intimi come slip e maglietta più ciabatte”.

D: Quali sono le altre iniziative dell’Amministrazione per aiutare le persone sottoposte a regime penitenziario?

R: “Mi riscatto per Roma non è la sola iniziativa messa in atto dalla Giunta Raggi grazie alla stretta collaborazione con il DAP e gli interventi della Garante di Roma Capitale, un altro è quello relativo al ripristino del decoro del verde ambientale, attivo oramai da quasi un anno, che ha visto i detenuti, e li vede ancora attivi, riqualificare le ville storiche e i parchi della Città, con interventi di potatura, pulizia e tutto quanto il necessario per ridare nuova linfa alle zone verdi di Roma.

Diversi altri progetti, poi, si svilupperanno nei prossimi mesi, sempre con il doppio obiettivo di migliorare la vita della nostra amata Città e dare nuove possibilità di riscatto a chi ha commesso un errore nei confronti della società. Per tutte le iniziative sviluppate in questi mesi mi preme fare un ringraziamento particolare al capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, Francesco Basentini e al Tribunale di Sorveglianza, senza la loro preziosa collaborazione non sarebbe stato possibile dare il via a tali progetti”.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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