Cronaca

Il professore cambia scuola. Dal 7 febbraio nelle sale

Tutto è possibile se qualcuno crede in te, questo l’insegnamento di Olivier Ayache-Vidal un Il professore cambia scuola.

Nella sua patria, la Francia, si chiama Les grandes Espirts, nelle sale internazionali è The Teacher, in Italia è al cinema da ieri, 7 febbraio, ed è titolati Il professore cambia scuola.

Scritto e diretto da Olivier Ayache-Vidal e prodotto da Atelier de Production e Sombrero Film, è una pellicola autentica, divertente, fresca ed emozionante. I dialoghi sono aderenti ad ogni personaggio, tanto che lo si assapora certamente al meglio in lingua originale.

Il cinema francese degli ultimi tempi ci sta regalando lungometraggi illuminati e stimolanti e, Il professore cambia scuola, ne è la perfetta dimostrazione.

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Il professore, Denis Podalydès, si ritrova incastrato in un cul de sac dal quale, per almeno le apparenze, dovrà fare buon viso. Così, dalle eleganti classi di un prestigiosi liceo parigino, si trova ad insegnare in una classe fatiscente di periferia. Il disagio è in ogni espressione dei suoi nuovi alunni, negli sguardi spavaldi di ragazzini esagitati che si sentono incompresi e, specialmente, che non conoscono il proprio valore. Completamente privi di fiducia in loro stessi e nel loro futuro.

La presa di coscienza, la ricerca del proprio posto e la conoscenza delle capacità spetta ad ogni personaggio. Al preside stanco come alla professoressa insoddisfatta, al giovane insegnante geloso e agli studenti che comprendono di non essere più più destinati ad una vita di sconfitte.

Il professore cambia scuola, un’immersione nella realtà

La critica francese è entusiasta di questo lavoro e il regista, Olivier Ayache-Vidal classe 1969, ha raccontato che “questo film non è destinato a mostrare una verità sulla capacità del sistema educativo nazionale francese né a fornire risposte e soluzioni per le scuole situate in zone difficili”.

È certo però che sullo schermo troviamo la realtà delle periferie parigine e di un sistema scolastico che, evidentemente, necessita miglioramenti e nuove energie.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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