Biodiversità ed ecosistema dei Monti Lepini
Report della quinta conferenza scientifica annuale sulla Biodiversità svoltasi a Cori il 12 gennaio
“L’ecosistema dei Monti Lepini è un bene comune che abbiamo il dovere di tutelare e di valorizzare. Per questo motivo c’è una impellente necessità di considerare il nostro territorio in un’ottica di competizione e, soprattutto in un’ottica Glocal, tratteggiando una prospettiva di sviluppo partendo proprio dal locale che si inserisce nel globale”. È con queste parole che sabato 12 gennaio il Presidente della Compagnia dei Lepini Quirino Briganti ha introdotto la quinta conferenza scientifica annuale sulla Biodiversità, l’edizione 2019 della quale si è svolta all’interno del Teatro comunale “Luigi Pistilli” di Cori.
Prima di lasciare spazio alle tante relazioni degli scienziati e degli esperti in materia floristica e faunistica, nel corso dei saluti istituzionali è intervenuto il primo cittadino di Cori, Mauro De Lillis, che ha spiegato: “I Lepini hanno due grandi potenzialità: la bellezza dei luoghi e i prodotti tipici che possono contribuire allo sviluppo e alla valorizzazione del territorio.
La biodiversità è una scommessa per il futuro
una peculiarità di cui possiamo vantarci e per questo motivo è fondamentale lavorare verso un unico obiettivo”. Presente all’evento anche il Presidente dell’amministrazione provinciale di Latina, Carlo Medici, che nel suo intervento introduttivo ha posto l’accento sulla necessità che si torni ad una gestione più diretta sia del comparto culturale che, come conseguenza, di quello turistico. A chiudere la prima fase dei saluti istituzionali ci ha pensato Enrica Onorati, Assessore regionale all’Ambiente e alla Politiche della Valorizzazione della Natura.
Nel suo intervento l’esponente della giunta Zingaretti ha sostenuto: “ Non c’è sviluppo se non c’è sostenibilità e la crescita sostenibile, dunque, è l’unica che può portare sviluppo per il territorio”. Conclusi i saluti di rito, la parola è passata agli esperti scientifici del territorio lepino, che hanno presentato le loro relazioni dopo un anno di studi specifici. A coordinare gli interventi, che hanno interessato sia l’aspetto floristico che quello faunistico, Riccardo Copiz e Mauro Iberite, tra gli autori del volume “Atlante della Biodiversità floristica dei Monti Lepini”.
Presentato nel corso della mattinata anche il libro di Antonio Romano, dal titolo “La salvaguardia degli anfibi nei siti acquatici artificiali dell’Appennino”
Spazio, infine, anche per i temi che riguardano l’inquinamento, con la drammatica situazione che vive il fiume Amaseno, analiticamente descritta nel libro “Storia di un’estinzione” di Sergio Zerunian.