Quale futuro per le coste italiane? convegno a Sabaudia
Economia del Mare, a Sabaudia gli esperti a convegno sul futuro di 7000 km di coste italiane. “promozione, diffusione e sensibilizzazione alla cultura dell’ambiente marino”.
Quale futuro per le coste italiane? Questo il tema sul quale gli esperti, tra gli altri, della Lega Navale Italiana, l’Unione Romana Ingegneri Architetti, la Camera di Commercio di Latina, gli Ordini professionali pontini l’Enea, l’autorità portuale di Civitavecchia si stanno interrogando oggi in un incontro dal titolo “Economia del Mare, sviluppo sostenibile della risorsa costiera”, che si sta svolgendo a Sabaudia, presso la caserma Piave della Marina Militare.
L’obiettivo del dibattito è quello di identificare elementi strategici che garantiscano al territorio non solo una adeguata tutela ma anche un corretto sviluppo economico e antropico. Argomenti che, condivisi e affrontati tra le diverse realtà territoriali, possono rappresentare una leva di crescita importante per ciascuna regione costiera italiana.
Coste che innanzitutto, devono essere preservate dalle “attività antropiche” come le “opere di cementificazione urbane, turistiche ed industriali”
Un fenomeno che, secondo l’ammiraglio Maurizio Gemignani, presidente della Lega Navale Italiana, va ad accentuare l’erosione costiera, che “pur essendo un processo naturale, è alterato ed accelerato dall’impatto dell’uomo”.
Un ruolo fondamentale lo ricopre la ”promozione, diffusione e sensibilizzazione alla cultura dell’ambiente marino”, una attività che Lega Navale conduce da anni con capillarità sul territorio e che, insieme con le attività di “osservazione, monitoraggio e intervento per la salvaguardia delle zone costiere” condotte anche dal Centro Culturale Ambientale della LNI possono essere “una formidabile risorsa” ma anche “un eccezionale strumento di osservazione”.
Proprio il CCA è impegnato in una attenta attività di analisi e studio dell’ambiente marino: gli esperti del centro, già promotori di un manuale di procedure di pronto intervento in caso di spiaggiamento dei cetacei, sono prossimi ad un viaggio di studio in Patagonia.
Insieme con gli esperti dell’Instituto de Biología de Organismos Marinos di Puerto Madryn, il presidente Luigi Valerio e gli altri studiosi approfondiranno le abitudini della balena franca australe, specie migratoria minacciata di estinzione inserita all’interno della Convenzione internazionale sulle specie migratorie.
“L’ambiente deve essere tutelato – ha aggiunto Giancarlo Sapio, presidente URIA –, partendo dal concetto di utilizzo responsabile”
“La mera proibizione inibisce lo sviluppo economico. Lo sviluppo economico sconsiderato devasta l’ambiente: serve equilibrio e lungimiranza. E attenzione da parte delle istituzioni, che sono abbastanza poco recettive quando si parla di mare”.
“Esiste un piano di mobilità via mare – spiega Sapio – che consentirebbe di alleggerire i carichi di traffico veicolare da Roma verso nord e verso sud, aumentando l’interconnessione con le regioni vicine. Esiste un piano di destagionalizzazione delle coste con la realizzazione di porti a secco, che aumenterebbe la cultura del diportismo nautico, quello degli appassionati di mare. Piani presentati più volte alle diverse amministrazioni che al giusto entusiasmo hanno fatto seguire un colpevole silenzio”.