Arte e Cultura

Marco Ligabue presenta Quante Vite Hai

Marco Ligabue, cantautore di Correggio, si racconta ai nostri microfoni, presentando Quante Vite Hai, suo ultimo singolo e i suoi progetti futuri.

Quante Vite Hai è il titolo del nuovo brano di Marco Ligabue, un pezzo che arriva dopo un’estate fatta di concerti che hanno portato il cantautore in giro per tutta l’Italia. Un tour estivo di circa cinquanta tappe, partito a fine aprile e terminato in questi giorni. “Arrivo da anni in cui ho girato veramente tanto – ci racconta Marco – quindi per qualche tempo mi fermerò.”

“Sto iniziando un percorso molto particolare, perché mi piace suonare e fare concerti, ma amo anche fare cose utili. Insieme alla Onlus Ema Pesciolino Rosso ho iniziato a girare per le scuole. Questa associazione nasce dal dolore di un papà che ha perso suo figlio a causa di una pasticca di ecstasy. Sono anche io un papà e insieme a lui voglio portare per le scuole messaggi positivi e di speranza ai ragazzi. Ho deciso quindi di passare l’inverno dedicandomi sia alla musica, sia a raccontare questa storia nelle scuole in giro per l’Italia.”

Non solo musica quindi, ma anche solidarietà

Tanta attenzione verso i ragazzi che troppo spesso vengono lasciati soli, come pesciolini rossi appunto, in un mondo popolato da troppi squali. “Ho già fatto un paio di scuole, dopodomani sarò a Torino e poi a Verona.” Nel frattempo Marco Ligabue ha lanciato il suo nuovo brano, Quante Vite Hai, pubblicato in tutti i digital store. “Quante Vite Hai è una canzone d’amore – prosegue Marco – che è nata in un momento in cui c’era un sentimento d’amore molto forte. Di quell’amore che a volte risulta difficile raccontare attraverso le canzoni, attraverso le parole, senza essere banali o scontati. Proprio da questa emozione nasce Quante Vite Hai, in cui chiedo all’altra persona di andare oltre questa vita, prenotandomi per tutte le altre vite, talmente è grande questo sentimento.”

“Ho scelto Matera come location del video perché con la sua storia e a livello di impatto visivo ha qualcosa che mi ricorda l’eternità, molto di più di altre città.” Un inedito che arriva dopo tre album usciti in soli cinque anni, in cui Marco Ligabue ha pubblicato brani di successo come Ogni Piccola Pazzia e Che Bella Parentesi. In un momento storico in cui risulta difficile proporre la propria musica al pubblico, il cantautore romagnolo sembra aver trovato la chiave giusta per arrivare al suo pubblico. “Quante Vite Hai è il pezzo su cui sto riscuotendo il maggior consenso di sempre – ci racconta Marco – Non ho mai avuto una risposta così forte come quella che sto avendo ora sui social. Da sempre, soprattutto dal vivo, cerco di aiutare la gente ad ascoltare le mie cose, nel tanto che c’è oggi.”

“Per questo faccio un percorso durante i miei concerti, in cui faccio ascoltare qualche cover, dei miei pezzi, giocando con il pubblico”

“Diventano così due ore leggere – continua Marco – in cui anche ascoltare sette o otto canzoni che non conosci diventa una cosa facile e bella. Spesso proprio dopo i live vedo che c’è un ritorno positivo da questo mio atteggiamento. Il pubblico mi scrive e va a cercare il pezzo che lo colpisce, magari su Youtube o Spotify. Concerto dopo concerto ho trovato questa chiave per coinvolgere gli spettatori e vedo che ha un grande impatto. Tanti organizzatori, e la cosa mi fa molto piacere, a fine serata mi dicono che da anni non vedevano la piazza con un movimento e un divertimento del genere. La musica deve sì far riflettere, ma anche far divertire e ballare. Io cerco proprio di far arrivare tutte le sfaccettature alla gente che poi quando ha tempo, a casa, va a scoprirti e conoscerti.”

“In un momento in cui è più difficile far arrivare i propri pezzi alle grandi radio, hai due possibilità. O ti lamenti, o ti rimbocchi le maniche facendo arrivare la tua musica attraverso altre strade, come sto facendo io con i social e i live.” Un percorso di crescita, improntato sulla qualità, sulla verità e sulla genuinità dei messaggi che Marco Ligabue lancia nei suoi brani. Tanti concerti che da quest’anno sono stati curati, per quanto riguarda la produzione, da Lorenzo Paolucci. “Per il primo anno ho girato con la produzione, ovvero con un palco, una scenografia, un mio service. Per quattro anni ho suonato in qualsiasi palcoscenico, anche in acustico, senza avere una mia band o un mio impianto. Lorenzo Paolucci, con la sua Paolucci Agency, ha apprezzato molto il mio spettacolo e ha voluto valorizzarlo, facendogli fare così un bel balzo in avanti dal punto di vista qualitativo.

“Con un service personale riesci a garantire una qualità audio superiore e costante, e anche questo va a beneficio del pubblico”

“È un qualcosa a cui tengo molto. Ho studiato parecchio per garantire il massimo della leggibilità mentre mi esibisco e, lo dico con un certo orgoglio, con la mia band ci esibiamo completamente dal vivo. Nessuna sequenza, nessuna voce in base, nessun trucco o effetto speciale dal punto di vista dell’audio. Questo credo garantisca una resa del live molto più alta, pulita. Dove ogni suono e ogni parola è distinguibile e apprezzabile.” La passione e la cura con cui Marco Ligabue fa il suo lavoro è palpabile e si coglie in ogni frase. Soprattutto nelle parole dette con l’entusiasmo che è tipico dei veri artisti.

“Sono partito cinque o sei anni fa, con un po’ di timore. Partire a 40 anni, con un fratello così famoso, conosciuto e forse anche così ingombrante, non era semplice. Ma mi sono sempre detto che la mia casa me la dovevo costruire dalle fondamenta. Cercando contenuti che mi rappresentassero, andando a cantare dal vivo, facendo un racconto che non parte dall’attico, con grandi effetti speciali. Io volevo proprio fare un porta a porta, raccontandomi attraverso i live e i social per come sono veramente. E i riscontri che ho lungo il mio cammino mi fanno molto piacere.” La verità è certamente la carta vincente del percorso artistico di Marco Ligabue, in cui il pubblico ha riconosciuto non solo un bravissimo artista, ma anche un buon amico.

Giuseppina Gazzella

Classe 1984, marchigiana di nascita, cittadina del mondo per natura. Scrive e canta con la consapevolezza, la voglia e la pretesa di fare meglio ogni giorno, e di crescere sempre, perché sentirsi arrivati equivale all’essere morti.

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