La confessione. Un prete gay racconta la sua storia
La confessione. Un prete gay racconta la sua storia. All’OFF/OFF Theatre dal 23 al 28 ottobre. Imma Battaglia e (don) Mario Bonfanti in dialogo con Marco Politi.
“La Confessione” di Marco Politi, è il primo spettacolo teatrale italiano che racconta la condizione di un sacerdote omosessuale. Tratto dall’omonimo romanzo di Politi: “La Confessione. Un Prete Gay Racconta La Sua Storia“, andrà in scena in prima nazionale all’OFF/OFF Theatre di via Giulia dal 23 al 28 ottobre, con l’interpretazione e la regia di Alfredo Traversa. Un’occasione unica che parte da Roma, la città ideale, tra umano e divino, sensualità e spiritualità.
Mercoledì 24 ottobre alle ore 18.30, sempre all’OffOff Theatre, Imma Battaglia, la storica leader delle lotte LGBTQ, e (don) Mario Bonfanti, sacerdote costretto dalle gerarchie vaticane a lasciare il suo impegno di parroco, si confronteranno con l’Autore Marco Politi sul grande tabù che ancora oggi, in questi giorni, scuote la Chiesa con la lettera del nunzio Mons. Viganò, il quale accusa Papa Francesco di tollerare una rete omosessuale in Vaticano, mescolando oscenamente il tema con la questione degli abusi.
L’opera nasce da un incontro con un prete che ha raccontato il suo mondo ed il suo vissuto. Dall’entrata in seminario alle saune, dalla sospensione alla celebrazione eucaristica
Un calvario attraverso le scomuniche della gerarchia ecclesiastica e la comprensione dell’uomo e dei suoi desideri carnali. Una testimonianza drammatica e sincera di un prete cattolico che scopre di essere omosessuale, raccontata sul palco mentre, nella vita reale, è in giro per Roma. Non ha segreti, si mostra al pubblico proprio come nell’atto di una confessione piena. Non c’è mediazione. Il suo corpo e la sua anima sono davanti agli spettatori.
“Non è stato facile arrivare sino a questo punto. Sentire l’urgenza di portare un corpo in scena per vedere le sue piaghe. Per condividerne la contraddizione – racconta l’interprete Alfredo Traversa – ho cercato lo scrittore e giornalista Marco Politi per anni, volevo comprendere quello che lo scrittore Vincenzo Cerami aveva già scritto sul conto del sacerdote nella prefazione al libro di Politi
(È il viaggio di un’anima alta, messa a dura prova da un destino difficile. Chi parla è una persona speciale, vera e vivente. La sua voce è di un uomo disarmante e sincero fin quasi alla spudoratezza ma ferma nel suo desiderio di assoluzione e di vita)
C’è amore c’è odio, c’è insicurezza, c’è distruzione, c’è salvezza, c’è conforto, c’è silenzio. C’è tutto il mondo nell’anima del nostro sconosciuto e se ci fosse una via d’uscita non ci sarebbe la Vita, non ci sarebbe il Teatro”.