Arte e Cultura

Il Conservatorio Santa Cecilia di Domenico Carboni

Conservatorio di musica Santa Cecilia, 140 anni di musica e cultura e la partnership con Fiera Roma, ed il prezioso volume di Domenico Carboni.

Una joint venture come ci sta abituando la Fiera di Roma, un matrimonio, quello con il Conservatorio Santa Cecilia, dalla quale ci si aspetta cultura, cose belle, nutrimenti per l’anima ed eleganza. In occasione della presentazione del libro di Domenico Carboni, storico bibliotecario del San Cecilia, Pietro Piccinetti, amministratore unico di Fiera Roma è il presidente del Conservatorio Adolfo Vannucci hanno presentato la partnership. Un vero e proprio patto di supporto e collaborazione tra una realtà che nasce con l’obiettivo di catalizzare economia e sviluppo sul territorio ,quale è la Fiera, e il Conservatorio Santa Cecilia che  è un incubatore culturale ed artistico.

Dell’incontro tra il direttore e l’amministratore se ne parla nella sala dell’organo del conservatorio – lo strumento è stato costruito nel 1894 e rende la serata ancora più preziosa – “Noi qui facciamo musica” racconta Adolfo Vannucci “musica che molte volte non esce da questo Istituto prestigioso e lui – indicando Pietro Piccinetti – organizza cose importantissime per l’economia italiana … e da una chiacchierata brevissima è venuto fuori un accordo in base al quale il Conservatorio Santa Cecilia diventerà la musica dell’Ente Fiere”.

Tra gli obbiettivi principali di Fiera Roma c’è la cultura. Muovere l’economia con la cultura, oggi, grazie al Conservatorio, questi progetti hanno anche una colonna sonora.

Storia del conservatorio di musica Santa Cecilia

L’opera di Domenico Carboni per i tipi di Zecchini, è il racconto della vita dell’Istituto, dal 1869 ai giorni nostri. Un lavoro prezioso quello di Domenico Carboni -per 9 anni allievo e per 31 docente e bibliotecario- che ha voluto ripercorrere questo lungo cammino che termina nel 1999 quando la legge di riforma 508 ha trasformato la fisionomia storica dei conservatori facendone Istituti di Alta Formazione di livello universitario.

È una grande storia ricostruita attraverso i documenti ma senza tralasciare notizie inedite, curiosità e le memorie dei protagonisti più celebri.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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