Amatrice ricorda i Caduti e riceve medaglia Merito civile
Domani Amatrice ricorderà i suoi Caduti all’interno dell’Istituto Padre Giovanni Minozzi e sabato riceverà la Medaglia d’Oro al Merito Civile.
Domani, 25 aprile, alle ore 11.45, Amatrice ricorderà i suoi Caduti presso il Monumento, situato all’interno dell’Istituto Padre Giovanni Minozzi, che reca i nomi di giovani Caduti nella seconda guerra mondiale, orfani a loro volta di soldati Caduti nel corso del primo immane conflitto. Insieme alle autorità civili e militari saranno presenti il Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi e il Parroco Don Savino D’Amelio.
Il prossimo sabato 28 aprile la Città di Amatrice riceverà la Medaglia d’Oro al Merito Civile, conferita dalla Presidenza della Repubblica il 19 ottobre 2017 con la seguente motivazione: “Con straordinaria e indomita determinazione la popolazione tutta spontaneamente si mobilitò per impedire la distruzione della Diga di Scandarello, dove le truppe tedesche, al fine di rallentare la marcia degli alleati, avevano posizionato un’enorme quantità di esplosivo, allo scopo di farla saltare per provocare l’inondazione della sottostante vallata e dei relativi centri abitati.
Con eroico coraggio e generoso slancio altruistico alcuni cittadini, tra cui un esperto artificiere, si misero prontamente a disposizione per sminare la diga
Raggiunta la località, dopo aver evitato e neutralizzato le trappole esplosive messe dai tedeschi nella parte esterna della struttura, i più esperti entrarono nella diga, liberando dapprima il custode e procedendo, nonostante le ore notturne, con pazienza e precisione, al disinnesco e allo svuotamento dei numerosi congegni, rimuovendo quintali di esplosivo e salvando migliaia di vite umane. Nobile esempio di identità comunitaria, ispirato dai più alti valori di giustizia e di amore per il prossimo. 17/18 giugno 1944 – Amatrice (RI)”.
Una lapide, posizionata sulla Diga di Scandarello nel 1994, nel cinquantesimo anniversario di quei fatti, ricorda quell’evento storico e reca i nomi delle persone che contribuirono in maniera determinante a salvare il territorio della Valle del Tronto e dell’ascolano da una devastazione senza precedenti.
“Quell’esempio di identità comunitaria che la gente di Amatrice seppe esprimere nel 1944 è un valore a cui ancora questo popolo deve ispirarsi. La parola che forse può contrassegnare sia la fine di una guerra mondiale che il nostro tempo odierno ad Amatrice è una: ricostruire”, dice il Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi.