Cronaca

Anna Menghi e il no alla cittadinanza onoraria a Pianesi

Anna Menghi, ex sindaco di Macerata, ci racconta i motivi che la spinsero a dire no, alla cittadinanza onoraria per Mario Pianesi, guru di Un punto macrobiotico.

Il vaso di Pandora di Un punto macrobiotico, creato da Mario Pianesi, è stato scoperchiato e sono sempre più numerose le notizie che trapelano. Anna Menghi, ex sindaco di Macerata, ora all’opposizione, ha diverse cose da dire. Soprattutto sulle strane dinamiche che sono intercorse intorno alla proposta, da parte dell’Amministrazione Comunale, di cittadinanza onoraria a Mario Pianesi. Un’eventualità che Anna Menghi non ha mai appoggiato, in virtù delle contrastanti notizie che aleggiavano intorno alla figura del guru di Un punto macrobiotico.

“Ho iniziato a frequentare il punto macrobiotico di via Cassiano da Fabriano, a Macerata, nel 1996, per 5-6 mesi”. Racconta la Menghi. “All’epoca avevo dei problemi di tiroide. Mi proposero di lasciare la terapia che stavo seguendo e di curarmi con la loro alimentazione.” Questa ostilità verso la medicina tradizionale non è mai piaciuta ad Anna Menghi. Così come altri piccoli atteggiamenti che denotavano una differenziazione tra la clientela abituale e quella occasionale. “Al ristorante era annesso un punto vendita, dove venivano venduti i loro prodotti. All’ora di pranzo il negozio era chiuso, o meglio era accessibile solo a chi dicevano loro. A me non hanno mai permesso di acquistare la loro merce durante l’orario dei pasti.”

Insomma, secondo Anna Menghi, si percepiva che ci fosse qualcosa di strano

Che all’interno di Un punto macrobiotico ci fosse una cerchia ristretta, a cui potevano accedere solo i più fedeli, lo dimostra la saletta vip che era presente nel ristorante di via Cassiano da Fabriano. E le conferme di questa sensazione le arrivarono nel 2014 da un gestore di Un punto macrobiotico del suo quartiere, La Pace, che per primo decise di sganciarsi da Pianesi. Seguito poi dal punto vendita di via Cassiano da Fabriano, che si è sganciato due anni fa. Proprio tra la fine del 2014 e gli inizi del 2015, nel Comune di Macerata, si paventò l’idea di dare al guru di Un punto macrobiotico la cittadinanza onoraria della città. L’idea nacque poiché il negozio di via Cassiano da Fabriano era una delle punte di diamante della catena di Pianesi.

Anna Menghi e altri consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, non erano favorevoli a questa proposta, proprio perché la figura di Mario Pianesi non risultava poi così limpida

“Provai anche a contattarlo, ma non sono mai riuscita a parlarci. Mi rispose un suo segretario, che iniziò immediatamente ad aggredirmi. Lo fece in maniera così violenta che mi trovai costretta a chiudergli il telefono in faccia.” Questo atteggiamento ha convinto ancora di più Anna Menghi a rimanere sulle sue posizioni. “Ricordo il giorno in cui il Presidente del Consiglio Comunale, Romano Mari, mise nell’ordine del giorno la delibera sulla cittadinanza onoraria di Pianesi. Al mattino mi chiamò anche il sindaco per cercare di coinvolgermi.”

La Menghi non solo non cambiò idea, ma avvertì il sindaco che dare una cittadinanza a maggioranza, e non all’unanimità, avrebbe creato un precedente di cui andare poco fieri

La svolta inaspettata arriva nel pomeriggio, poco prima del Consiglio. “Mi chiamò un uomo che non conoscevo, presentandosi con nome e cognome. Mi raccontò un fatto di una gravità assoluta, legato all’associazione di Mario Pianesi. Restai sconcertata, e in me si rafforzò l’idea che ci trovavamo di fronte ad una setta. Chiesi alla persona al telefono la disponibilità a raccontare tutta la vicenda pubblicamente. E Accettò.” Anna Menghi decide quindi di scrivere un messaggio al sindaco, Carancini. “Gli scrissi in maniera perentoria. Sono venuta a conoscenza di una vicenda ancora più grave di quelle che già sapevo. Quindi se vuoi andare avanti fallo, ma sappi che porterò questa vicenda all’attenzione dell’opinione pubblica.”

Carancini non ha mai risposto a questo messaggio, ma quel pomeriggio, in Consiglio, Anna Menghi scopre che la delibera è misteriosamente sparita dall’ordine del giorno

Ad oggi non sono mai emerse le motivazioni o i fatti che, all’improvviso, cancellarono la delibera. “I fatti portati alla luce dall’inchiesta ancora in corso, mi hanno dato ragione.” Afferma la Menghi senza nascondere una certa soddisfazione. Soddisfazione che si unisce alla speranza che ogni cosa venga a galla. “Chi sa parli, liberatevi da ogni peso.”

Giuseppina Gazzella

Classe 1984, marchigiana di nascita, cittadina del mondo per natura. Scrive e canta con la consapevolezza, la voglia e la pretesa di fare meglio ogni giorno, e di crescere sempre, perché sentirsi arrivati equivale all’essere morti.

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