Cronaca

Simone Scipioni, di Montecosaro, vince Masterchef

Simone Scipioni, studente di Montecosaro, paese in provincia di Macerata, vince  Masterchef  portando alto l’orgoglio marchigiano.

Non pensava neanche di passare le selezioni Simone Scipioni. E una volta entrato non credeva di arrivare alla seconda puntata. E invece, dopo una finale che lo ha visto scontrarsi con la talentuosa Kateryna Gryniukh, trionfa nella settima edizione di Masterchef Italia. Vince centomila euro e la pubblicazione di un suo libro di ricette. Nato nel 1996 a Civitanova Marche, Simone Scipioni vive a Montecosaro, piccolo paese in provincia di Macerata. “Mi faranno Patrono, mi intitoleranno una via!” Scherza così Simone, dopo la vittoria. E sì, perchè il 22enne, studente universitario alla facoltà di Scienze dell’alimentazione e della gastronomia, è diventato una personalità nel piccolo centro marchigiano. Carattere timido e introverso, con una difficile infanzia alle spalle, ora Simone sogna un’attività tutta sua.

Ha deciso di mettere in pausa l’università per poter fare esperienza nel campo della ristorazione, prima di aprire un agriturismo

Non si muoverà dalla sua terra, e proprio a Montecosaro vorrebbe avviare un’attività in campagna, con orto e animali. “Una sorta di agriturismo con i piatti della tradizione.” Spiega Simone. “Sono consapevole delle mie potenzialità e allo stesso tempo delle mie debolezze, che sono pronto a superare.” Il piatto che possiamo definire suo cavallo di battaglia sono i Vincisgrassi, primo piatto simile alla lasagna bolognese, ma con un sugo arricchito da diversi tipi di carne e interiora. Tipico della cucina marchigiana, che nella sua tradizione ha piatti ricchi, nonostante siano creati partendo da materie prime povere. La passione per la cucina di Simone Scipioni nasce in tenera età, mentre osserva la nonna che stende la pasta. La perna, come viene chiamata nelle Marche, che da sempre viene preparata dalle vergare, le donne di casa marchigiane. Il vincitore si Masterchef è un autodidatta e non ama seguire i ricettari, perchè preferisce sperimentare e inventare nuovi accostamenti. Definisce la sua cucina tipica e grezza.

Tra gli obiettivi che si pone per il futuro c’è quello di essere meno pessimista e più grintoso

Proprio per la scarsa grinta, la sua vittoria era tutt’altro che scontata, Il giovane vecchio, come lo ha soprannominato Joe Bastianich, almeno all’inizio, non aveva certo la tecnica, la personalità e la sicurezza degli altri concorrenti. Ma Simone, puntata dopo puntata, ha conquistato i giudici e gli spettatori con la sua spontaneità. “Vengo da Montecò, un paese dimenticato dal mondo.”  Un paese che, al contrario, lui non ha mai dimenticato. Al contrario, è stato esaltato dall’abilità di Simone nel rivisitare la tradizionale cucina marchigiana, sposandola con la modernità. La sua vittoria è tutta ricchiusa in una formula, s=mc2. S come Simone e mc come Montecosaro e Masterchef, per questo mc è al quadrato.

Ecco quindi il suo menù tutto marchigiano

Come antipasto, Quello che non strozza ingrassa, delle olive all’ascolana ripiene di ciauscolo e pollo. Accompagnate con concassé di pomodori, vaniglia e aneto. Poi, Guarda come vongolo, un gazpacho di sedano, mela e peperone verde con tzatziki e vongole affumicate. Il primo piatto ha come protagonista un formato di pasta tipico della regione di Simone Scipioni. Il cappellaccio matto, dei cappellacci ripieni di melanzane perline con fonduta leggera di parmigiano, olio al basilico e polvere di pomodoro. Voulez vous Quaglier avec moi?,  un secondo piatto fatto con petto di quaglia cotto nel burro chiarificato con foie gras, spinacino e timo su salsa olandese. E per concludere in bellezza questo menù vincente, Dolce far niente. Una pasta di meliga sbriciolata, mousse di ricotta e burrata, e salsa di pesche cotte in vasocottura al rosmarino.

Un menù che ha conquistato tutti ed è risultato vincente. Simone Scipioni non credeva di vincere, ma non ha mai mollato. Perchè così sono i marchigiani. Tenaci, caparbi. Grandi lavoratori che, senza troppi fronzoli e a testa bassa, puntano alla meta. E che qualsiasi cosa accada si rialzano sempre.

Giuseppina Gazzella

Classe 1984, marchigiana di nascita, cittadina del mondo per natura. Scrive e canta con la consapevolezza, la voglia e la pretesa di fare meglio ogni giorno, e di crescere sempre, perché sentirsi arrivati equivale all’essere morti.

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