Cronaca

Dark Night, il film di Tim Sutton nelle sale da marzo

Dark Night, un film di Tim Sutton liberamente ispirato al massacro di Aurora, in Colorado, dove alla prima del film “The Dark Knight Rises” un giovane sparò all’interno del cinema uccidendo 12 persone e ferendone altre 70.

Dark Night prende ispirazione dal massacro che la sera del 20 luglio 2012 avvenne ad Aurora, in Colorado, all’interno di un cinema dove proiettavano la prima del film The Dark Knight Rises. Il film ripercorre l’intera giornata prima della sparatoria. Non un documentario, ma una rappresentazione inquietante che dà il regista della provincia americana. Minuti e ore che sembrano ripetersi nel tempo in una monotonia senza fine con l’obiettivo puntato sulla vita di alcuni dei residenti. Vite che s’intrecceranno drammaticamente nella sala del cinema la sera della proiezione. Ognuno di loro può essere il killer.

Ognuno di loro è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, ed in questo non vi è differenza di sesso o età

Problemi mentali legati al disagio che pervade la periferia americana, una rabbia repressa che esplode in urla o in gesti meccanici. Veterani della guerra in Iraq che non riescono più a riprendere contatto con la realtà e ad inserirsi nella famiglia e nella comunità. Adolescenti completamente alienati che non sono più in grado di interagire con il mondo esterno. L’uso dei videogiochi sparatutto e del vero poligono sembrano sovrapporsi e alimentano questa alienazione e questa distanza dalla realtà.

L’uso smodato e illimitato delle armi, anche per i giovanissimi e per chi non avrebbe i minimi requisiti mentali per averne accesso, sono il grande male in sottofondo. E dopo i fatti di Macerata è un male da cui non possiamo sentirci immuni. Un panorama surreale quello della provincia americana fatto di villette, centri commerciali ed immensi parcheggi tutti uguali. Il regista ci porta nel paesaggio monotono e senza tempo di questi luoghi utilizzando abilmente Google Street View. Le immagini di google potrebbero essere state girate mesi o anni prima senza che nulla cambi anche in termini di atmosfera. Atmosfera che sempre ci proietta in un mondo patologico abilmente sottolineato dalle bellissime musiche di Maica Armata.

Scrive Tim Sutton: “Quello che volevo fare era mostrare qualcuno che non dovrebbe avere accesso alle armi, ma allo stesso tempo volevo dimostrare anche che tutti hanno problemi di salute mentale, e in America, specialmente in periferia, questa cosa sta allontanando le persone tra loro”. Data di uscita 1 marzo 2018.

SenzaBarcode Redazione

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