Arte e Cultura

Max, Nek, Renga sold out le prime date

Cresce l’attesa per Max, Nek, Renga, il tour, che fa sold out per le date di Bologna, Brescia e Torino e aggiunge altri tre appuntamenti.

Cresce l’attesa per quello che si preannuncia un evento grandioso. Max, Nek, Renga, tre grandi artisti della musica italiana insieme per uno straordinario progetto live, anticipato dai brani Il mio giorno più bello del mondo, Gli anni e Fatti avanti amore, nelle inedite versioni a tre voci, e attualmente in rotazione radiofonica.

I tre brani sono stati registrati live durante le prove del tour, che si sono appena concluse, insieme alla band da nove elementi che accompagnerà Max, Nek e Renga in questa avventura.

A grande richiesta al Max, Nek, Renga, il tour, si aggiungono tre nuove date

7 aprile al Pala Prometeo di Ancona, 12 aprile al Pala Mazzola di Taranto e il 16 aprile alla Zoppas Arena di Conegliano. Un tour che si prospetta esplosivo, con Max, Nek e Renga che interpreteranno a tre voci i successi di repertori venticinquennali, colonne sonore di intere generazioni, reinterpretate in versioni inedite e non solo.

Il Max, Nek, Renga, il tour vedrà la sua data zero a Pala Arrex di Jesolo il 18 gennaio, e da lì partirà per un viaggio straordinario attraverso i maggiori palasport italiani: a Bologna il 20 gennaio, data sold out, così come lo sono quelle di Brescia e Genova, passando poi per Pesaro, Eboli, Napoli, Acireale e via via toccando le principali città italiane, tra cui naturalmente Roma, per un doppio appuntamento, il 4 e 6 aprile, al Pala Lottomatica.

Media partener del Max, Nek, Renga, il tour sarà RTL 102.5

I biglietti per le nuove date del Max, Nek, Renga, il tour saranno disponibili dalle 11 di oggi, mercoledì 10 gennaio su TicketOne.it e dalle ore 11 di sabato 13 gennaio nei punti vendita e prevendite abituali.

Giuseppina Gazzella

Classe 1984, marchigiana di nascita, cittadina del mondo per natura. Scrive e canta con la consapevolezza, la voglia e la pretesa di fare meglio ogni giorno, e di crescere sempre, perché sentirsi arrivati equivale all’essere morti.

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