Arte e Cultura

Il bambino eterno, mostra alla camera dei Deputati

Una mostra per non dimenticare il bimbo dentro di noi. Alla Camera l’Associazione Noi come Voi presenta Il Bambino eterno.

L’Associazione Noi come voi Onlus, mercoledì 17 gennaio 2018 alle ore 17, inaugura la mostra Il bambino eterno, presso la Camera dei Deputati, Complesso di Vicolo Valdina – Piazza Campo Marzio 42 Roma.

L’Associazione da oltre vent’anni si adopera a sostenere attività culturali in favore di persone diversamente abili, il progetto, da cui trae vita la mostra, esplora nuovi modalità espressive e di comunicazione attraverso l’uso delle Arti pittoriche e scultoree che favoriscono l’esperienza della valorizzazione del sé, della condivisione e del superamento delle problematiche individuali e sociali per ribadire il concetto di “pari dignità”.

Attraverso l’incontro del cuore e della mente di due persone, un artista e un ragazzo disabile, è stato creato un universo espressivo libero da condizionamenti verbali e sociali.

Le opere presentate alla mostra sono l’espressione artistica del nostro bambino interiore, che si racconta attraverso i colori e la fantasia, la magia, fino a liberarsi dalle maschere e corazze del nostro essere irrimediabilmente “adulti”, perché c’è un bambino in ognuno di noi…

E allora perché stentiamo a riconoscere il bambino interiore? Perché per farsi conoscere deve mostrarsi nei nostri sogni?

Perché intorno a questa parte, nel corso della nostra crescita, si sviluppa tutto il nostro sistema protettivo, le nostre maschere, le nostre corazze… e tutto questo è legittimo: viviamo in mezzo agli altri e dobbiamo anche saperci proteggere, ma il nostro sistema protettivo, nell’intento di proteggere, spesso finisce per soffocare questa parte, per renderla inaccessibile. Non la sentiamo più, siamo ormai identificati con il mondo dei “grandi”, siamo adulti, siamo seri, siamo responsabili.

Carl Gusatv Jung è stato il primo a parlare di “Puer Aeternus” nel 1912. Il termine da lui coniato sarà ripreso da altri psicologi e terapeuti dell’epoca, che addirittura ne parleranno come del nostro “vero io”, del nostro “io reale”. Ma come crescere e diventare adulti senza perdere il senso della totalità, della creatività, come uscire dalla vita fantastica dell’infanzia mantenendo intatti i valori del bambino?

E’ necessario recuperare la spontaneità, la creatività, la fantasia per equilibrare un mondo adulto spesso svuotato, in cui viene a mancare l’entusiasmo, in cui non si sa godere del qui ed ora, in cui ci si vergogna ad esprimere le proprie emozioni, ci si vergogna a chiedere. Tornare bambini significa nutrire il proprio Bambino interiore, recuperare lo sguardo infantile, lo sguardo incantato. Il bambino è l’apertura nei confronti del mondo e nei confronti degli altri, è la spinta verso la vita
e verso lo spirito.

SenzaBarcode Redazione

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