Ostia, il PUA contro il lungomuro verso il mare
Ostia, dal lungomuro al mare. Roma Capitale presenta il PUA. Piano utilizzazione degli Arenili. Raggi, restituiamo ai cittadini diciotto chilometri di bene comune
Basta degrado e abusivismo. Roma dice finalmente addio al lungomuro di Ostia. La Giunta Capitolina ha approvato una memoria con cui recepisce la delibera di indirizzi per l’adozione del PUA – Piano di Utilizzazione degli Arenili, definita dalla Commissione Straordinaria per la gestione del Municipio X.
Si tratta dello strumento di programmazione e pianificazione delle aree demaniali marittime per la regolamentazione della fruizione per fini turistici nel rispetto e nella salvaguardia dell’ambiente. Il provvedimento ora potrà iniziare il suo iter approvativo definitivo per diventare uno strumento attuativo.
I pilastri del PUA sono cinque
- spiagge libere.
- Tutela degli edifici storici.
- Corridoi verso il mare.
- Riaprire finalmente la visuale verso il mare.
- Strutture con servizi, dal lungomuro al mare.
“Vogliamo restituire ai cittadini il mare di Ostia: diremo finalmente addio al lungomuro riconsegnando così a Roma diciotto chilometri di bene comune. In questi mesi abbiamo lavorato in sinergia con il prefetto Vulpiani e la commissione prefettizia composta anche dal viceprefetto Claudio Vaccaro e Maurizio Alicandro. L’obiettivo comune è stato quello di far riappropriare il territorio delle spiagge e del mare, beni di cui i romani sono stati privati a causa del degrado e dell’abusivismo. Con il Piano di utilizzazione degli Arenili avviamo l’iter che consentirà al litorale di rinascere”, dichiara la Sindaca di Roma Virginia Raggi.
Afferma il Commissario prefettizio del X Municipio Domenico Vulpiani
“Con questo lavoro abbiamo voluto lasciare qualcosa di concreto a questo territorio. Un lavoro iniziato dai primi mesi dell’insediamento della commissione straordinaria nel X Municipio. Un progetto di ricognizione puntuale e dettagliato fatto con costante e quotidiano impegno su tutti i 18 chilometri di spiaggia con la ricostruzione storica dello stato di fatto. Si tratta di una proposta basata sulla libera fruibilità del lungomare, sul ridisegno degli ambiti del concessionario, delle attività commerciali e soprattutto sull’abbattimento del lungomuro, frutto di un disegno che abbia una sua logicità. Una inversione di tendenza rispetto al passato. Siamo molto soddisfatti che il nostro lavoro sia stato apprezzato dagli organi di governo di Roma Capitale”.
I principali settori di riqualificazione previsti dal PUA sono quattro: il Settore Foce del Tevere; il Settore Urbano; il Settore Ricreativo Sportivo – Naturalistico; il Settore Naturalistico. All’interno dei settori, il piano prevede specifici ambiti di riqualificazione rispetto alle relazioni fisiche, morfologiche e relazionali, oltre al contesto territoriale e paesaggistico con cui si confrontano o in cui sono inseriti.
Secondo il piano, ogni ambito deve assicurare in modo imprescindibile la previsione di una quota pari al 50% che dovrà assolvere alla funzione di libera fruizione. La proposta di regolamento prevede l’individuazione di edifici balneari storici con valore architettonico invarianti per la riqualificazione dell’arenile e dello stesso lungomare ma anche le spiagge con destinazione alla pubblica fruizione e i varchi di accesso all’arenile posizionati a distanza non superiore a 300 metri lineari l’uno dall’altro.
Inoltre, prevista nel PUA la “passeggiata a mare”
intesa come fascia riservata al libero transito, che costituirà il limite massimo di avanzamento delle attrezzature da spiaggia. Il Piano di Utilizzazione degli Arenili rappresenta la sintesi di un più ampio programma di riqualificazione del litorale di Roma Capitale basato su due parole chiave: qualità e tutela.