Subito la legge per i whistleblower, Riparte il Futuro
Riparte il Futuro e Transparency International Italia in piazza a supporto di chi segnala corruzione e illeciti sul lavoro. Una legge a tutela dei whistleblower.
Si è svolta, il 13 settembre a Roma, l’iniziativa #fuorilavoce organizzata da Riparte il Futuro e Transparency International Italia per promuovere l’adozione della legge a tutela di coloro che segnalano casi di corruzione sul posto di lavoro, c.d. whistleblower.
Il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone è intervenuto anche lui all’evento nella Piazza del Pantheon sollecitando l’importanza dell’approvazione di questa legge: “I whistleblower non sono delatori ma dipendenti che hanno il coraggio di non voltare la testa dall’altra parte e per questo vanno tutelati”.
Alcune storie di whistleblower, tratte da vicende realmente accadute a cittadini che si sono rivolti al servizio Allerta Anticorruzione di Transparency International Italia, sono state raccontate oggi da un “uomo chiuso simbolicamente in una gabbia” nella piazza del Pantheon. L’isolamento di questo whistleblower ha voluto rappresentare l’isolamento di tutte queste persone, semplici cittadini che pur facendo il loro dovere, vengono allontanati ed emarginati.
Solo la legge attualmente ferma in Commissione Affari Costituzionali al Senato
può cambiare questa situazione: per questo Riparte il Futuro, Transparency International Italia e con loro più di 58.400 cittadini che hanno firmato la petizione #vocidigiustizia, chiedono che venga approvata subito, per non rischiare di perdere questa importante occasione di porre un freno alla corruzione nel nostro Paese.
Per Federico Anghelé, responsabile relazioni istituzionali di Riparte il futuro “la tutela di chi segnala illegalità sul posto di lavoro è uno dei principali capisaldi di un efficace apparato di prevenzione della corruzione. A dimostrarlo sono quei Paesi che già hanno introdotto norme sul whistleblowing, sempre più numerosi in Europa e nel mondo”.
“La lotta alla corruzione deve essere una priorità – sottolinea Davide Del Monte, Direttore Esecutivo di Transparency International Italia – chiediamo ai Senatori di approvare al più presto la legge o rischiamo di non avere una seconda possibilità, con un conseguente danno per tutta la collettività”.
Sono sempre di più i cittadini che oggi decidono di segnalare e che per questo rischiano ripercussioni: sono state 252 le segnalazioni ricevute da ANAC nel 2016 e 263 nei soli primi cinque mesi del 2017.
Molti enti pubblici non hanno ancora attivato una procedura interna per ricevere le segnalazioni dei dipendenti, nonostante sia obbligatoria da quando è stata approvata la legge anticorruzione nel 2012. Ad esempio, ancora il 13% dei Comuni italiani capoluogo di Provincia non ha una procedura, come evidenzia il rapporto “Segnalare la corruzione nei Comuni” pubblicato da Civico97, Transparency International Italia e Riparte il Futuro.
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