Politica

Consip, benvenuto Renzi nel Partito Radicale

Ora che Renzi sta subendo ciò che hanno subito altri prima di lui come può evitare di iscriversi e sottoscrivere le proposte del Partito Radicale?

È risaputo che il Partito Radicale è Transpartito oltre che Transnazionale, tutti si possono iscrivere. Sarebbe ora lo facesse anche Matteo Renzi dopo la vicenda Consip. Quanto meno per garantirsi una polizza politica contro la giustizia italiana. Quella stessa giustizia che ha colpito altri prima di lui. I radicali della Lista Pannella, unici, interverranno presso la grande camera della Corte di Strasburgo nel ricorso che l’ex premier Berlusconi ha presentato contro l’Italia per l’applicazione retroattiva della Legge Severino. E ribadiranno il principio più volte affermato dalla Cedu, quale baluardo dello Stato di diritto, della prevedibilità della sanzione, intesa in senso sostanziale, nel momento in cui un soggetto pone in essere una determinata condotta. Principio elementare quanto disatteso.

Ironia della sorte

Il Governo Renzi ha avuto la possibilità di riformare la giustizia in meglio ed ha peggiorato la situazione. A parte qualcosa di buono nella riforma dell’ordinamento penitenziario, per il resto il buio. Non ci si lamenti che la giustizia possa diventare un grimaldello nelle mani spregiudicate di qualche magistrato od ufficio di polizia giudiziaria in cerca di visibilità. Basta una sola mela marcia, è il sistema che glielo consente. Eppure il Partito Radicale da molto prima che l’opinione pubblica fosse coinvolta nel caso Tortora prova a riformare la giustizia in Italia. Il potere giudiziario è quello meno controllabile dal popolo italiano. Immutabile nel tempo e nelle storture.

Si entra per concorso e si può essere magistrato inquirente o giudicante senza nessuna separazione delle carriere: giudice e pubblico ministero pari sono. In fondo i governi si succedono, i parlamenti anche, ma i giudici rimangono lì. Praticamente inamovibili ed irresponsabili. Rarissimamente rispondono degli errori compiuti nell’esercizio della propria funzione a differenza di qualsiasi altro funzionario dello Stato. In questo modo salgono automaticamente i gradini della carriera fino alla pensione, sempre se non decidono nel frattempo di candidarsi in qualche lista.

Il cattivo esempio contagia

Tutti sono innocenti fino a sentenza passata in giudicato. E se questo giudicato arriva dopo anni e anni di calvario lo dobbiamo alle nuove norme sulla prescrizione di Renzi. Però una domanda sorge spontanea:

possibile che carte ed intercettazioni delle inchieste che riguardano personaggi pubblici con ruoli istituzionali di altissimo livello devono finire alla mercé dell’opinione pubblica molto prima che si formalizzi un qualsiasi atto d’accusa? Possibile che dettagli anche insignificanti, purché morbosi, devono finire nelle prime pagine dei giornali minando prima di tutto le istituzioni democratiche?

Presto detto, questa giustizia spettacolo nel tempo ha aperto le porte di una fulgida carriera ad un buon numero di magistrati. L’esempio è dato, gli emuli qualsiasi ruolo ricoprano in magistratura o nei corpi di polizia giudiziaria, prima o poi arrivano.

Diego Sabatinelli

Dal ’95 letteralmente “batto le strade” di Roma per promuovere le iniziative nonviolente radicali, a partire dalla raccolta firme su 20 referendum che si svolge proprio quell’anno…

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