Cronaca

L’estate dello stupro etnico

Non ci riferiamo allo stupro quale orrendo crimine perpetrato durante la guerra in Bosnia, ma all’avvio della campagna elettorale per il 2018.

Non avevamo dubbi che l’argomento centrale della prossima campagna elettorale fosse legato all’immigrazione. Che fosse legato ad un crimine così efferato in base all’etnia del criminale è un salto ulteriore. Giornali e TV ormai sono il megafono dei problemi intestinali della politica e già da tempo hanno dato fiato ai relativi prodotti gassosi. Da una parte il quotidiano di Scalfari funge da portabandiera della campagna acquisti nazionale al grido di immigrato è bello e onesto. Dall’altra le edizioni ormai fumettistiche del quotidiano inventato da Vittorio Feltri. Nel mezzo le varie sfumature che non lasciano nulla al caso, e alla speranza, e si crogiolano nella melma.

L’Italietta produce i media e la politica che può

In un Paese normale la vicenda di cronaca, per quanto possa essere orribile, rimane il più possibile confinata nel fatto di cronaca. Semmai la politica s’interroga sulle cause che hanno consentito a balordi o gruppi di balordi di agire indisturbati in località turistiche. Mentre l’immigrazione, soprattutto quella forzata da guerre e carestie, quale fenomeno sociale di massa verrebbe affrontato in modo opportuno. Quindi con riflessioni che non guardano solo lo specchio di laghetto davanti al giardino di casa. Poi ci siamo noi col tifo da stadio. E ben sapendo che l’Italia è Paese di tifosi e di commissari tecnici cosa c’è di meglio di uno dei più orribili crimini per dar fiato alle tifoserie? E si sa, le tifoserie portano voti!

Ognuno porta l’acqua al suo mulino

Lo schieramento lo si è visto durante lo sgombero di piazza Indipendenza a Roma. Le tifoserie si scontrano massicciamente sui giornali, ed avviene il miracolo. Gente che non si è mai interessata dei numerosi sgomberi avvenuti a Roma anche negli ultimi mesi, con relative sassaiole e cariche, all’improvviso diventa esperta di ordine pubblico. In mezzo agli sgomberati ci sono immigrati e rifugiati. Forze politiche che hanno coperto occupazioni ben più durature diventano paladine degli sgomberi e, anzi, rilanciano. Nel mezzo la politica che dà spettacolo fazioso di sé sapendo che ci sono voti in palio. E di voti ce ne sono tanti. Gianni Alemanno fu eletto anche grazie all’omicidio di Giovanna Reggiani, e non fu un caso. Lo schema può essere ben riprodotto, l’uomo nero ci doveva spaventare da piccoli e le nonne ricordavano le marocchinate.

C’è da scommettere che in molti si augurano un caso Rimini o Reggiani a ridosso delle elezioni. E se dovesse accadere altrettanti sul fronte opposto che il criminale sia autoctono e non straniero. Saremo ancora qui, nel terzo millennio, a parlare di fascisti e antifascisti, primatisti e terzomondisti, sovranisti e globalisti, a tirarci addosso l’etnia del prossimo criminale.

Diego Sabatinelli

Dal ’95 letteralmente “batto le strade” di Roma per promuovere le iniziative nonviolente radicali, a partire dalla raccolta firme su 20 referendum che si svolge proprio quell’anno…

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