Cronaca

L’azzardo giovane è in rete? 

Chiamatela come preferite: la generazione del nuovo millennio, Millenial Generation, Generazione Y, Generation Next o anche Net Generation.

Stiamo parlando dei nati dalla fine degli anni ’90 ai primi del 2000, quella fascia di età che va oggi dai 14 ai 19 anni.

I sempre connessi, i figli delle nuove tecnologie, i primi nativi digitali, gli abitanti del mondo già pronti ad assorbire le dinamiche e le regole non scritte di un mondo “liquido” immaginato dal mai troppo compianto pensatore Zygmunt Bauman. Ma siamo veramente sicuri che queste definizioni calzino a pennello per questa fascia d’età in ogni aspetto del vivere quotidiano?

Se ad esempio, parliamo di gioco d’azzardo, la realtà è un po’ più variegata. Si scopre ad esempio leggendo i dati dell’Osservatorio Nazionale sull’ Adolescenza che la maggioranza dei giocatori più giovani (il 49% sul totale di questa fascia d’età, con una piccola flessione nel corso dell’ultimo anno) si indirizza in primis verso i gratta e vinci con una percentuale del 35%, seguito dalle scommesse in agenzia (23%) e soltanto al terzo posto l’azzardo (scommesse e casinò) online con il 13%.

Prima di buttare a mare le proprie convinzioni sui giovani d’oggi però ricordiamoci un aspetto molto importante: la fascia d’età presa in considerazione, come scritto in apertura, va dai 14 ai 19 anni mentre la legge nega categoricamente la possibilità di giocare d’azzardo fino ai 18 anni.

La scelta su gratta e vinci e scommesse in agenzia potrebbe quindi essere legata ad una maggiore facilità di aggirare la legge dunque, più che per una reale preferenza rispetto al più controllato gioco online.

È un dato di fatto appurato infatti che i device collegati alla rete, in particolare gli smartphone di ultima generazione, siano diventati un’appendice permanente quasi “h24” nella vita dei ragazzi (e non solo ovviamente). Se pur le promozioni online siano sempre più invitanti come il codice bonus per titanbet, si scopre che le motivazioni che spingono i più giovani a giocare siano da rintracciare nella mancanza di stimoli dal mondo esterno, per evadere dai problemi della vita quotidiana anche se il fattore principale risulta essere l’effetto contagio. In pratica se si hanno familiari in casa o amici che giocano, c’è una probabilità più alta di sei volte che lo stesso giovane cominci lui stesso a giocare.

L’aspetto comunque più allarmante del fenomeno risulta essere la mancanza di consapevolezza da parte dei giocatori più giovani in merito alle conseguenze dell’abuso da gioco d’azzardo. Soltanto il 20% ne risulta essere cosciente e se a questo associamo il dato che quattro adolescenti su dieci hanno accesso a carte prepagate per fare acquisti online, potete facilmente comprendere come ci siano tutti gli ingredienti per un mix molto nocivo.

Per quanto associazioni ed istituzioni negli ultimi anni si stiano muovendo molto con programmi di prevenzione sulla ludopatia giovani

indubbiamente il primo baluardo per arginare gli abusi del gioco d’azzardo patologico rimane la famiglia sia con un’educazione capace di rendere consapevole il giovane del fenomeno e quando non basta prendere misure pratiche come disabilitare l’accesso agli acquisti online se necessario.

SenzaBarcode Redazione

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