ATAC privatizzata? Facile a dirsi se pagano i contribuenti
ATAC privatizzata è il mantra politico dopo il venerdì nero. Uno sciopero nazionale, e non locale, diventa la scusa politica, ma chi paga?
È ovvio che in questo periodo qualsiasi occasione è buona per poter attaccare la sindaca pentastellata. Il MoVimento 5 stelle alle ultime amministrative è crollato. Il PD deve scrollarsi dalle spalle e dalla coscienza l’esperienza Ignazio Marino. E Matteo Renzi è attualmente in cerca di visibilità dopo l’affaraccio legge elettorale. In più gli appetiti finanziari stanno svegliando più di uno squalo. E sappiamo quanto questo governo, ma soprattutto quello precedente vuole soddisfare questo tipo di appetiti.
Privato o pubblico poco cambia
Il problema non è tanto privatizzare, ma come. A Roma già vi sono delle linee di trasporto pubblico su gomma legate ai privati. Gli autisti prevalentemente svolgono servizio nelle periferie e, udite udite, fanno tanti scioperi anche loro! Perché? Con i privati non si doveva diminuire il rischio scioperi? Balla! Gli scioperi sono regolati da norme nazionali che riguardano tutti i lavoratori. Ma, soprattutto, gli autisti della Roma TPL, trasporto pubblico locale romano in mano ad un consorzio di aziende private, spesso non vedono lo stipendio alla fine del mese. E giustamente altrettanto spesso rimangono con le braccia incrociate.
Il problema non è negli scioperi
A Renzi fa gola l’ATAC, il suo obiettivo è portarla in dono alle FS, i cui dipendenti per inciso hanno scioperato nel famoso venerdì nero come gli autisti ATAC. Come del resto hanno scioperato i loro colleghi TPL. Amministratore delegato di Ferrovie è Renato Mazzoncini. C’era lui infatti a capo di Busitalia, ovvero FS su gomma, quando a Firenze l’allora sindaco Matteo Renzi decise di privatizzare l’Ataf. Ma non è l’Atac che interessa. E’ interessante il servizio che gestisce ed eroga, cioè la mobilità pubblica nella Capitale. I bilanci parlano di un fatturato intorno al miliardo di euro.
Un business alimentato da fondi e contributi pubblici
Tanti soldi pubblici da incamerare e gestire. Per il trasporto pubblico locale su ferro e su gomma il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti stanzia 4,8 miliardi l’anno che vanno alle Regioni. Il contratto di servizio di ATAC con il Comune di Roma vale oltre 500 milioni di euro a cui si aggiungono i ricavi provenienti dalle tariffe. Cosa cambia? Nulla! FS appartiene al Tesoro, parapubblico che si sostituisce con parapubblico mentre le regole per gli scioperi valgono, come abbiamo visto, anche per i privati.
Un miliardo e mezzo di buco
E’ quanto ammonta il debito che grava sul trasporto pubblico romano. Chi paga? Qui cominciano le alchimie finanziarie che coinvolgerebbero Roma Capitale. Dai libri in tribunale alle scatole finanziarie se ne sono sentite tutte. Noi sappiamo già chi pagherà in termini di maggiore inefficienza, se mai fosse possibile a Roma. Ma anche in maggiori costi per il singolo utente. Cari romani preparatevi, non avete visto ancora nulla, tranne quelli che già viaggiano col trasporto privato nelle periferie. La gara europea già ha un suo vincitore in pectore. A fare i paggetti di Renzi con i soldi per il taxi e in testa una poltrona son buoni tutti. A considerare le conseguenze un po’ meno.