Assica, riconferma Levoni presidente. Strategie di settore e scenari futuri
Si è tenuta alla sala Diocleziano presso l’hotel Boscolo Exedra il 13 giugno scorso l’assemblea dal titolo “Assica: Strategie di settore, dati economici, scenari futuri”.
Crisi e scenari internazionali certamente non favorevoli ma Assica ha presentato dati economici non solo interessanti ma positivi per un settore, quello dei salumi, che riesce ad avere sbocchi sui mercati esteri registrando numeri positivi. Anche sul fronte interno, gli italiani non rinunciano ai salumi: la produzione e fatturato infatti sono sostanzialmente stabili.
Anche le analisi presentate dal CENSIS fanno emergere elementi molto positivi, in particolare che i salumi sono alimenti di tutti e per tutti. Qui è possibile scaricare le interessanti ed esplicative slide presentate all’Assemblea
Sono 51,6 milioni gli italiani che li mangiano i salumi. Nell’ultimo anno ha consumato prodotti di carne di maiale (dai salami ai prosciutti, dalle salsicce all’arista) ben il 96% degli italiani maggiorenni, di cui il 59,7% regolarmente (una o più volte alla settimana) e il 36,3% di tanto in tanto (qualche volta al mese), mentre solo il 4% dichiara di non fruirne mai. Sono alimenti che hanno conquistato molto tempo fa, per non lasciarlo più, un posto fondamentale nei carelli della spesa, nelle dispense e sulle tavole degli italiani. Le elevate quote di consumatori di salumi e di carne di maiale indicano la capacità dei prodotti del settore di adattarsi alle esigenze specifiche di soggettività molto diverse tra loro.
E attestano che la grande articolazione di tipologie dei prodotti del settore soddisfa un insieme differenziato di gusti e di disponibilità economiche.
Nicola Levoni ricofermato presidente Assica, guiderà l’associazione nel prossimo biennio ed ha dichiarato
“il 2016 è stato un anno ancora molto complesso per i produttori di salumi. Il settore, come il resto del comparto alimentare, ha continuato ad essere penalizzato dalla debolezza dei consumi interni. Le problematiche internazionali che abbiamo dovuto fronteggiare sono state molteplici. Nel corso dei mesi sono cresciute le preoccupazioni per le diffuse tensioni geopolitiche, che hanno generato approcci difensivi improntati al protezionismo e al nazionalismo con esiti importanti anche nelle economie avanzate, come nel caso di Brexit, dell’elezione del Presidente Trump negli USA e della conferma dell’embargo adottato nell’agosto 2014 dal Presidente russo Putin, in conseguenza alla crisi Ucraina”.
Nel video a fondo pagina è possibile vedere uno stralcio significativo del suo intervento.
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