Cronaca

Da ESC al Convention Bureau: un anno di Fiera con Piccinetti

12 aprile 2016, inizia l’era Pietro Piccinetti per la Fiera di Roma, dall’annuncio del più grande appuntamento mondiale con la cardiologia al Convention Bureau appena presentato.

La presentazione della stagione 2016 della Fiera di Roma avviene pochi giorni dopo la nomina ad amministratore unico di Pietro Piccinetti. Quando ancora c’era la speranza che l’amministrazione capitolina portasse avanti il processo di vendita, secondo l’iter stabilito, della vecchia Fiera. Momenti dove nessuno poteva aspettarsi il blitz agostano dell’assessore – ormai ex – Paolo Berdini, che riduceva le cubature dell’immobile sulla Colombo. Giorni nel quale ci si ripeteva che il Convention Bureau era un’urgenza.

Fiera di Roma aveva un debito di 200 milioni, di cui 70 milioni d’interessi con Banca Unicredit

Più di 20 dipendenti pronti ad impugnare il licenziamento e i pregiudizi della politica, la stampa e, forse, anche una gran parte della cittadinanza.

Oggi, 1 giugno 2017, l’amministratore unico ha un piano che prevede la chiusura di bilancio in pareggio nel 2018, conta migliaia di visite nei padiglioni della Portuense, un numero imbarazzante di voli da una parte all’altra del mondo e un’infinità di progetti.

È stato un anno lungo, intenso, ricco di emozioni e progetti, ma un anno che è ha fortificato la squadra scelta da Piccinetti per affrontare la grande sfida, rilanciare -o forse far partire per la prima volta- la Fiera di Roma. L’ultima cosa che interessa all’ingegnere è ridurre gli spazi sulla Portuense a semplici locali in affitto. Sono le fiere a marchio, quelle ideate e create da Fiera che portano posti di lavoro, introiti, grande vantaggio per l’indotto e prestigio, oltre che valore commerciale. Ed è esattamente quello che sta facendo: dopo il primo anno dove ha gestito la programmazione che ha ereditato -mettendoci, chiaramente, la sua impronta- da novembre di quest’anno arrivano gli appuntamenti completamente riconducibili alla sua amministrazione.

I soci, il Comune e le difficoltà strutturali

Il momento più difficile di quest’anno? Non ha alcun dubbio Piccinetti -la sua espressione nell’intervista a fondo pagina non lascia dubbi- è stato quando si è stabilito l’aumento di capitale e il Comune non ha neppure partecipato alle riunione. E poi l’immensa emozione della presenza del Santo Padre durante ESC, il più grande convegno mondiale di cardiologia. Le migliaia di presenze per Romics, Blast, Maker Faire e ancora la fiera dell’estetica, i numerosi concorsi e i voli intorno al mondo per stipulare accordi, portare Roma e la sua Fiera al centro del mondo perché internazionalizzare significa crescere.

Progetti ambiziosi sotto un’hashtag che è tra le parole d’ordine di Pietro Piccinetti: #UnitiSiVince

Tra gli slogan di Fiera Roma c’è una frase che è sempre stata per me un’interrogativo “l’unica che in più ha Roma”, mi sono sempre domandata se Roma ha compreso il valore immenso del polo fieristico. I dubbi nascono dalla mancanza delle basi fondamentali, da tutti quegli strumenti di cui Fiera è privata, partendo da una stazione dignitosa per il treno, collegamenti funzionali, impianti di sicurezza, sostegno alla comunicazione e la vicinanza del suo socio, il Comune di Roma.

Piccinetti e Fiera di Roma hanno superato un anno difficile, forse la prova del fuoco. Con l’autunno 2017 si comincia a raccogliere i frutti di questo intenso lavoro. Intanto ha preso vita il Convention Bureau, elemento fondamentale e strategico per far crescere il turismo congressuale.

Dove c’è progettualità, ambizione e passione c’è successo

Pietro Piccinetti è anche un grande tifoso della Roma e al ricordo del saluto del Capitano in un’Olimpico in lacrime si emoziona “un grande uomo che vedrei bene anche come ambasciatore della città di Roma”.

La Fiera, un volano importante per l’economia, in grado di portare importanti interessi in città e regione, come sempre l’augurio è che le forze in campo non siano miopi e colgano la sfida e le proposte, #UnitiSiVince.

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Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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