Lazio

Stadio della Roma, chi ci crede? Adriano Tuo e i consigli di Palozzi

La saga tragicomica dello Stadio della Roma entra di diritto nei libri di storia, ed ora spunta l’interesse archeologico. Adriano Tuo, al secolo Adriano Palozzi (FI) ci racconta gli sviluppi.

La “faccenda” era tutto sommato semplice, il Comune approva un progetto e poi si costruisce. Ma a caput mundi non c’è mai stato nulla di semplice – probabilmente negli ultimi 2770 anni – e non si poteva fare eccezione per lo Stadio della Roma che, almeno su SenzaBarcode, si merita la maiuscola in quanto entità presente in spirito.

Breve riepilogo storico -solo i punti salienti-

il 1 gennaio 2014 entra in vigore la legge 27 dicembre 2013 n. 147 che sostanzialmente impone uno studio di fattibilità che tenga in considerazione tutta una serie di aspetti imprescindibili un piano economico-finanziario, l’accordo con una o più Associazioni o Società sportive utilizzatrici. Il Comune deve impegnarsi a vagliare le proposte e, testualmente, ” Ove il progetto comporti atti di competenza regionale, la Conferenza di Servizi è convocata dalla regione, che delibera entro centottanta giorni dalla presentazione”.

Il 29 maggio 2014 con protocollo n. 82424 lo Studio di fattibilità viene trasmesso a Roma Capitale

Arriviamo, dopo una serie di rimbalzi del progetto dello Stadio della Roma tra Campidoglio e Regione Lazio, all’Assemblea Capitolina del 22 dicembre 2014 . Al terzo appello la presidente Valeria Baglio apre la seduta; nell’opposizione siedono Virginia Raggi, Marcello De Vito, Enrico Stefàno e Daniele Frongia, i quattro consiglieri pentastellati. Varie osservazioni, modifiche richieste dai Municipio interessati, valutazione dei costi, dell’impatto ambientale e si conclude “attendendo il progetto definitivo”.

Il 1 febbraio 2017

l’amministrazione a guida Virginia Raggi invia alla Regione Lazio parere non favorevole alla realizzazione dello Stadio della Roma, indicando i punti per tramutare la decisione. Ridefinizione dei livelli di sicurezza stradale, necessari adeguamenti alle infrastrutture, l’obbligo di completare la documentazione rispetto alle richieste del Comune. Ultima richiesta, ridefinire “il perimetro delle zone”, già soggette “a rischio per eventi idraulici”.

19 aprile 2017

la consigliera grillina  Monica Montella ricorda anche quanto dichiarato da Italia Nostra “L’archeologia preventiva è indefettibile, quello accaduto con la metro C ci fa capire che il progetto è infattibile se non si ottiene prima il nulla osta della Soprintendenza”.

Ma lo Stadio della Roma è veramente tra gli interessi di questa Giunta? Adriano Palozzi, consigliere regionale nelle file di Forza Italia, dopo l’assenza ad un incontro del sindaco di Roma alla commissione regionale Urbanistica, ha dichiarato “nell’audizione ad hoc del 16 marzo la Raggi non aveva potuto partecipare per impegni già assunti…”

Palozzi ha anche creato una video rubrica esilarante dal titolo esplicito “Virginia, senti Adriano tuo”

Ci sembrava la persona ideale per aiutarci a comprendere lo stato dell’arte e se, realmente, la Giunta Capitolina vuole lo Stadio della Roma.

La Raggi non si è presentata all’incontro con i consiglieri regionali, a pensar male si potrebbe credere che la Giunta Capitolina sta lavorando in modo unilaterale al progetto, escludendo il dibattito e agendo in modo poco trasparente; ad oggi avete una data per mettervi intorno ad un tavolo?

“Nonostante le nostre sollecitazioni istituzionali, ad oggi purtroppo la Raggi non ci ha ancora comunicato dati utili al fine di presenziare all’audizione in commissione regionale Urbanistica e Lavori Pubblici, di cui sono vicepresidente. E i fatti in questo senso parlano chiaro: nell’audizione ad hoc del 16 marzo la Raggi non aveva potuto partecipare per impegni già assunti. Dalla presidenza della commissione il 21 marzo era partita una missiva in cui si chiedeva alla sindaca di indicare una serie di date per espletare, possibilmente entro il 13 aprile, una nuova audizione sull’impianto di Tor di Valle.

Ma, dopo un silenzio istituzionale durato quasi un mese, proprio il 13 aprile è giunta la risposta della prima cittadina, la quale si rattrista per la mancata partecipazione ma sarà comunque sua cura inviare “quanto prima” alcune date al fine di “concordare l’espletamento della suddetta audizione”. Insomma, la Raggi continua a fare il pesce in barile, snobbando le richieste della commissione e mancando di rispetto a consiglieri regionali e cittadini, interessati a conoscere lo stato di un progetto, quello dello stadio dell’As Roma, sul quale M5S sinora ha dimostrato inefficienza amministrativa e incapacità politica”.

Eliminare cubature dal progetto dello Stadio della Roma significa eliminare anche e specialmente dei parcheggi, non ci arriva la metro, non ci saranno opere, sarà una cattedrale nel deserto?

“Il rischio c’è ed è inutile nasconderlo. Diminuire le cubature, vuol dire decrementare sensibilmente le opere pubbliche a carico del privato con conseguenze negative sull’aspetto viario del quadrante in cui sorgerà lo stadio. Ad oggi il Campidoglio sembra sottovalutare questo aspetto e dalla giunta pentastellata abbiamo assistito solo ad annunci in pompa magna sul nuovo accordo. Insomma, sul progetto di Stadio As Roma aleggiano ancora troppi misteri ed enigmi. Auspichiamo più chiarezza e trasparenza sull’iter da intraprendere per realizzare l’impianto di Tor di Valle. Vedremo adesso come si comporterà il Comune di Roma in conferenza dei servizi e se, effettivamente, entro il 30 giugno arriverà in assemblea capitolina la delibera comunale, inerente allo Stadio dell’As Roma a Tor di Valle”.

Ma Adriano Palozzi è della Lazio o della Roma?

“Io sono laziale da una vita ma, prima di essere tifoso, sono un uomo delle istituzioni e per il bene della Capitale mi auguro che prima o poi, sia la società giallorossa che biancoceleste, abbiano un proprio stadio. Sarebbe una doppia vittoria per la città, la dimostrazione che a Roma si può investire con progetti ambiziosi e sostenibili”.

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Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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