Cronaca

Lo stato di salute di Farmacap. Intervista al Commissario Angelo Stefanori

Angelo Stefanori, commissario straordinario dell’azienda Farmacap risponde alle nostre domande, Laing, asilo nido, Recup e adeguamenti contrattuali.

Il bilancio si è chiuso, sulla carta, in attivo, addirittura di 530mila euro. Nei fatti quella cifra si riduce a circa 20 mila euro perché non sono stati conteggiati gli accantonamenti ai fondi rischi, in particolare per oneri del personale -tra i quali i famosi buoni pasto-, viceversa sono stati rilasciati al conto economico fondi preesistenti, generando così l’utile. C’è anche un problema sulle gare per l’acquisto dei farmaci, in un intervista Angelo Stefanori dichiara “l’ex dg ha predisposto una sola gara relativa a una fornitura da 9,5 milioni euro, seguita da una gara più piccola, aggiudicata ad altro soggetto, da 5 milioni.

In realtà abbiamo comprato farmaci per 19 milioni solo dal vincitore della prima gara e quindi, per la differenza rispetto ai 9 programmati, si tratta di acquisti che oggettivamente favoriscono quel primo fornitore, chiudendo il mercato ad altri competitors che avrebbero potuto offrire sconti maggiori”.

Ancora più grave il comportamento che avrebbe tenuto Simona Laing, l’ex dg infatti avrebbe supportato

“operazioni con cui, attraverso un uso improprio del magazzino centrale Farmacap” continua il commissario Stefanori, si rastrellavano farmaci contingentati e rari, anche antitumorali, che venivano venduti a una società commerciale di Napoli: quest’ultima provvedeva alla loro esportazione all’estero privando le farmacie comunali, e quindi i cittadini romani, dei farmaci stessi. L’unica eccezione all’esportazione era rappresentata dalle vendite a una farmacia di Pistoia, città di origine del direttore generale”.

Alla luce di quanto dichiarato e dalle carte che sono state presentate è obiettivamente difficile pensare che la Laing avrebbe potuto mantenere il suo posto, oltretutto considerando le 2 lettere di contestazione, anche per la sua scarsa presenza in azienda. Nonostante tutto, l’ex direttore generale della partecipata del Comune, in una delle molte interviste ha dichiarato di voler impugnare il suo licenziamento e chiedere i danni d’immagine.

L’unico modo per comprendere la situazione è chiedere direttamente ad Angelo Stefanori, commissario straordinario di Farmacap, nominato dalla Giunta Raggi.

Commissario, come stanno le cose, allo stato attuale, in Farmacap? Quello che ci preme è conoscere la situazione che riguarda i dipendenti.

“I dipendenti sono stati sinora privati di buona parte degli adeguamenti contrattuali: non solo per i buoni pasto, ma anche per la mancata corresponsione degli arretrati previsti dal CCNL firmato anni fa. Parliamo di almeno 1.000 euro a dipendente (sono 334) solo per questa voce, oltre naturalmente ai buoni pasto. Così è facile fare gli utili: non si rispetta il contratto nazionale e non si accantona in bilancio il dovuto. Fortunatamente le organizzazioni sindacali si sono dimostrate responsabili ed efficienti, in 24 ore abbiamo firmato un accordo che riconosce pienamente i diritti dei dipendenti e definisce tempi certi di erogazione, salvando così il bilancio”.

Due realtà: asilo nido e Recup, cosa può dirci a proposito?

La vicenda dell’asilo nido è stata gestita in maniera improvvida, direi dilettantesca, addirittura l’Azienda ha chiesto a Roma Capitale la risoluzione della convenzione! Naturalmente l’autrice della richiesta non sapeva che dopo un fatto del genere non è possibile ottenere nuove convenzioni per almeno un biennio. Oltre il danno, anche la beffa; vedremo di rimediare, conto sulla ragionevolezza di Roma Capitale, ormai è chiaro che certi comportamenti da elefante in cristalleria erano frutto di inconsapevole scarsa padronanza della materia.

Sul Recup, sorprese analoghe: il servizio è sempre stato gestito, di fatto, da personale operante presso le nostre farmacie, ma appartenente all’area sociale, dunque vincolato da una convenzione con Roma Capitale che ne impediva l’utilizzazione per mansioni del genere. Ciò perché il costo delle relative retribuzioni è rimborsato dal Comune, che ha dunque chiesto lo storno della relativa quota di costi, visto che il servizio Recup è pagato dalla Regione. Qui un abbiamo avuto addirittura una temporanea doppia fatturazione che ha certo contribuito all’asserito risanamento, ma solo fino a quando Roma Capitale non ha effettuato i dovuti controlli, scoprendo l’arcano”.

Nell’incontro del 5 aprile, con i sindacati e lavoratori, lei  si è impegnato a stipulare un accordo sindacale per 560.000 euro che utilizzi quasi interamente l’attivo aziendale di 585.000 euro, per restituire ai lavoratori, una tantum, il Ccnl assofarm 2013 e parte degli arretrati. È possibile, in questo modo, riportare Farmacap fuori dall’abisso? E in quanto tempo?

“L’accordo sindacale non è rilevante solo per i numeri, ma anche e soprattutto perché sancisce una unità di intenti tra azienda e dipendenti, superando le precedenti divisioni, che erano addirittura incoraggiate. E’ la strada maestra per il risanamento, che certo riposa anche su scelte aziendali che non sono state fatte: l’azienda era ferma, non sono stati fatti investimenti, il patrimonio anche immobiliare non è stato adeguatamente curato. Tutto il peso del miglioramento dell’esposizione finanziaria è stato sopportato dai dipendenti, che non hanno ricevuto il dovuto: questo, obiettivamente, non è giusto”.

Prevedete la nomina di un nuovo direttore?

“il direttore ad interim è stato immediatamente nominato, una figura interna di grande esperienza e capacità, sul quale vi è stato unanime consenso. Per la scelta definitiva attiveremo una selezione pubblica, in piena trasparenza”.

Farmacap sembra finalmente sulla via della “guarigione” e della stabilizzazione, grazie al commissario Stefanori per la sua disponibilità e per le risposte molto esaustive.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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