Cronaca

Fiera Roma la partecipata internazionalizza la Capitale

Internazionalizzazione, cultura e business, ecco cosa porta Fiera Roma nel nostro territorio. È tra le partecipate del Comune che si salveranno? Intervista a Pietro Piccinetti, Amministratore Unico.

La nuova vita di Fiera Roma inizia il 12 maggio 2016 con la nomina dell’Amministratore unico Pietro Piccinetti e in 10 mesi ha ricevuto la visita del Santo Padre, ospitato l’eccellenza mondiale della cardiologia con ESC, la Persia con IRAN Country Presentation. Ha ricevuto un significativo aumento di capitale dai soci di Investimenti S.P.A. Ogni manifestazione tenutasi nei padiglioni del nuovo Foro romano è stata un successo con sensibili aumenti in termini di numero di visitatori, espositori e incassi. Anche l’indotto ha goduto dell’aumentato turismo fieristico sul nostro territorio.

Ora, dopo il grande successo di Cavalli a Roma, si prepara ad ospitare il Regno del Marocco sulla Portuense?

Pietro Piccinetti il 24 febbraio ha siglato un accordo tra Fiera Roma e Global Event, uno dei più importanti organizzatori di eventi del Regno magrebino, per sviluppare manifestazioni in Marocco, nell’area del Magreb e a Roma.

“Continuiamo con perseveranza il progetto di rendere Fiera Roma punto nevralgico delle relazioni tra i Paesi del Mediterraneo” dichiara da Marrakesh a margine dell’inaugurazione della prima edizione di Ceremony, manifestazione dedicata a turismo, cucina, industria e arti locali. “Roma, per la sua storia la sua posizione, non può che essere leader e promotrice di questa importante strategia. Le Fiere sono da sempre volano dell’economia e la nostra Capitale può e deve sviluppare turismo culturale, congressuale e religioso e favorire gli interscambi economici, industriali e commerciali”.

Sulla carta Fiera di Roma è tra le partecipate -il Comune detiene il 21%- più promettenti, Massimino Colomban, assessore capitolino alle Partecipate, ha rilasciato una video dichiarazione nella quale informava che delle 32 aziende ne resteranno circa una dozzina.

Intervista a Pietro Piccinetti
Il Comune di Roma non si è ancora espresso sull’aumento di capitale stabilito il 3 novembre 2016, disertò la riunione con motivazioni che non hanno fatto pensare alla volontà di dismettere le quote. Oggi però mancano poche settimane alla decorrenza dei termini, crede che usciranno dalla società?

Non so cosa pensare e, come ho sempre fatto da quando ho assunto l’incarico di Amministratore di Fiera Roma, preferisco lavorare sodo per quello che mi compete piuttosto che arrovellarmi su scelte che spettano ad altri. A breve scopriremo quello che il Comune ha intenzione di fare, per ora l’unica cosa che mi sento di dire è che uscire dalla Fiera di Roma sarebbe un grave errore: le principali Fiere europee sono a partecipazione pubblica per le importanti, benefiche ricadute che gli enti fieristici portano al territorio e al Paese in genere.

Il 2 marzo verrà presentato il calendario fieristico 2017/18 di Fiera Roma alle rappresentanze consolari e alla stampa estera in Italia, con la partecipazione del Sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, cosa ci può anticipare?

Hanno aderito moltissime Ambasciate, dimostrando grande interesse sul nostro calendario. Questo mi riempie di soddisfazione perché vuol dire – aspetto per il quale mi batto da sempre – che sta iniziando ad attecchire il concetto che le Fiere sono un veicolo fondamentale per l’internazionalizzazione e gli scambi, non solo di natura commerciale, tra i Paesi. Domani presenteremo molti progetti nuovi e interessanti. Uno, in particolare, legato alla ‘Via della Seta’… ma per oggi non mi faccia dire di più!

Fiera Roma ha scritto una sentita lettera a Babbo Natale chiedendo un po’ di attenzione da parte di Trenitalia. La fermata del Leonardo express -treno diretto dall’aeroporto Da Vinci a Termini- sarebbe un deciso valore aggiunto per la Fiera. Qualcuno ha risposto?

Nessuno. Purtroppo che Babbo Natale non esistesse un po’ lo sospettavamo… però il problema dei collegamenti con Fiera Roma è tutt’altro che uno scherzo. Lo ho sottolineato in molte occasioni ufficiali e anche in comunicazioni formali: il rilancio della Fiera e della città intera non può prescindere dalle infrastrutture.

È grottesco che la Fiera della Capitale non sia collegata alla principale stazione cittadina con un mezzo diretto  e che, nonostante le reiterate denunce della lacuna, tutti facciano orecchie da mercante come se il problema fosse il mio e non della città. Come facciamo a scalare le vette del turismo congressuale, con il ritorno in termini di Pil che la cosa comporta, senza infrastrutture adeguate?

Esc, il maxi congresso mondiale di cardiologi che abbiamo ospitato lo scorso agosto, ha dimostrato che Fiera è riuscita a farsi trovare pronta da questa sfida, la città di Roma – trasporti in primis – purtroppo no.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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