Arrivano i Blue Helmets, i primi difensori dell’amiente marino
Ha finalmente visto il battesimo del mare a Salerno (presso la Sala del Gonfalone) il progetto dei Blue Helmets of the Sea, promosso dalla CMAS (Confédération Mondiale des Activités Subaquatiques).
I caschi del mare saranno i primi difensori dell’ambiente marino, contribuiranno al recupero dei beni archeologici in mare nonché a promuovere iniziative per la pulizia del mare ovunque nel mondo; a Salerno si darà al via il primo corso per aspiranti subacquei dedicato alle scuole. L’Istituto Superiore S. Caterina da Siena – Amendola di Salerno ha accolto il progetto della CMAS e le scuole della città campana potranno aderire a questa attività di grande interazione culturale e sportiva che vedrà per la prima volta coinvolti insieme ragazzi italiani e ragazzi migranti che, potranno vivere insieme l’esperienza di vedere il mare come loro amico, che può regalare il piacere della condivisione di valori, di acquisire una capacità operativa come quella di andare sott’acqua con la possibilità di poter partecipare un domani a campagne di ritrovamento di beni archeologici nella propria terra di nascita.
Padrone di casa il Sindaco di Salerno che ha voluto dichiarare come il progetto
“sia un’iniziativa di grandissimo valore sportivo, educativo e culturale: i Blue Helmets of the Sea saranno a servizio della comunità, il mare non sarà più visto come una minaccia, ma come una risorsa; un luogo amichevole e di incontro”. Il primo cittadino ha sottolineato come “la città di Salerno abbia saputo produrre una vera accoglienza umana, basti pensare alle nostre scuole che sono sempre in prima linea per l’integrazione e la salvaguardia del mare”.
L’europarlamentare Silvia Costa ha mandato un messaggio di auguri nel quale ha accolto con favore il progetto. «È un’iniziativa importante che unisce cultura, educazione ed integrazione: i caschi blu del mare coinvolgeranno l’intera comunità europea e non, non solo nel campo della prevenzione ambientale, ma anche in ambito sociale», ha dichiarato Silvia Costa, “di questo abbiamo bisogno in Italia e in Europa, sia per abbattere muri e costruire ponti di comprensione e di dialogo che rendano ogni giovane responsabile verso se stesso, la comunità il nostro ricco patrimonio ambientale e culturale”.
In sala era presente anche Gianfranco Frascari, Presidente del Consiglio di Settore della Didattica Subacquea della FIPSAS: “Noi vediamo il progetto in maniera positiva.
Questo movimento sarà aperto a tutti i ragazzi di età superiore a 14 anni. Blue Helmets ha come punto focale l’integrazione fra ragazzi di diverse provenienze in un momento di incontro in lavori socialmente utili come la salvaguardia dell’ambiente marino e dei tesori archeologici sommersi”, ha dichiarato Gianfranco Frascari.
Profonda soddisfazione anche per Anna Arzhanova, Presidente della CMAS, che ha invitato a “mettere a disposizione la loro capacità ed esperienza per la salvaguardia e la pulizia del mare. CMAS – precisa Arzhanova rispondendo ad uno studente nigeriano – opererà in sintonia con l’UNESCO e con tutti i comitati scientifici, università e onlus con un fronte comune: recuperare i tesori nascosti sott’acqua e pulire i nostri mari. Il nostro obiettivo è quello di avviare una campagna mondiale di sensibilizzazione e di educazione, coinvolgendo anche le giovani generazioni nelle scuole e nelle università.
E per unire le forze intorno a questo problema abbiamo voluto creare la task force dei Blue Helmets of the sea, che vuole simboleggiare il valore del nostro impegno a livello mondiale. Questo primo corso a Salerno ha un’importanza speciale, abbatte i muri dell’egoismo territoriale e da una speranza di pace e condivisioni degli stessi valori che solo lo sport può dare. Dobbiamo dare un segnale forte alle giovani generazioni che servono ponti tra culture diverse ed i caschi blu del mare lo vogliono testimoniare”. Una volta completato il corso, i ragazzi saranno i primi Blue Helmets of the Sea pronti a condividere questa esperienza a livello mondiale
Questo progetto nasce nell’ambito delle esperienze MigrArti del Mibact.
“Abbiamo voluto cogliere questa importante opportunità all’interno di una realtà campana molto attenta su temi centrali per la crescita delle future generazioni, in una società sempre più multiculturale. Il rapporto forte che si è sviluppato tra Mibact e Miur consente di estendere il progetto MigrArti anche a realtà scolastiche che quotidianamente sui territori svolgono attività di crescita sociale anche fuori dagli scolastici.
Un primo corso pilota che siamo certi potrà estendersi presto in altri territori proprio grazie alla CMAS”, hanno dichiarato Annarita Carrafiello (Dirigente Scolastica) e Paolo Masini (Mibact e referente del progetto MigrArti).