Iran Country Presentation, la cultura iraniana sbarca a Roma
Dal 22 al 26 novembre appuntamenti culturali, gastronomici e didattici in Fiera e in città. 140 aziende iraniane dei principali settori economici
Dal 22 al 26 novembre Iran Country Presentation, prima manifestazione post embargo fuori dai confini iraniani, è ospite di Fiera Roma e porta con se la tradizione iraniana, grazie ad attività culturali, appuntamenti gastronomici e momenti didattici.
A dare il via alla manifestazione, che ospita 140 aziende iraniane dei principali settori economici e prevede un’area espositiva di oltre 7.000 mq e un fitto programma di incontri B2B e appuntamenti culturali, saranno il Ministro iraniano di Industria, Miniere e Commercio Mohammad Reza Nemathzadeh e il Ministro italiano dello Sviluppo economico Carlo Calenda.
Moderati dal giornalista del Corriere della Sera Carlo Vulpio, i partecipanti illustreranno le ragioni e lo spirito di questa iniziativa, le motivazioni della scelta di Roma come palcoscenico internazionale per il nuovo Iran e si soffermeranno sulle enormi opportunità di investimento e partnership che il Paese offre oggi agli investitori italiani nei principali settori economici.
L’Iran si apre al mondo attraverso la sua storia e la sua cultura.
Qui il programma degli eventi in Fiera di Roma e in Capitale.
La manifestazione fieristica è aperta al pubblico e gratuita il pomeriggio di venerdì 25 novembre e tutta la giornata di sabato. Sono in programma visite all’area espositiva con dimostrazioni di tessitura tappeti e arte calligrafia, incontri letterari.
A pochi giorni dall’elezioni di Donald Trump e alla vigilia dell’Iran Country Presentation, Pietro Piccinetti, Amministratore unico di Fiera di Roma, intervistato dall’Ansa ha dichiarato:
“Non penso che un nuovo presidente Usa possa cambiare completamente la politica nei confronti dell’Iran, è impossibile mantenere fuori questo Paese dal fare business con noi. … Certo, l’Iran non è un paese facile, ci sono purtroppo problemi sui diritti e le libertà. Ma io giro il mondo da 35 anni e so che l’unica strada è quella che stiamo percorrendo. Le barriere non servono a nulla, l’abbiamo visto noi con il muro di Berlino. Per crescere e convivere insieme, e non solo sul piano economico, bisogna stringersi le mani, il segno di pace per eccellenza. In Fiera ci si stringe la mano, si fanno accordi”.
E quando gli viene chiesto perché l’Iran ha scelto l’Italia, Piccinetti risponde:
“Perché, come ha detto anche il presidente Rohani nella sua visita a Roma, se deve fare fare business alle stesse condizioni di altri Paesi europei, l’Iran sceglie l’Italia, per affinità storiche ed ‘elettive’. Non dimentichiamo cosa ha fatto Enrico Mattei per la crescita della loro industria petrolchimica, o la costruzione del porto di Bandar Abbas da parte proprio degli italiani. Quando riparte il business, solo con i ricambi nella petrolchimica facciamo un miliardo l’anno”.