Cronaca

Berdini: Sì allo Stadio della Roma, ma alle condizioni del piano regolatore

Paolo Berdini assessore all’Urbanistica e Infrastrutture a Radio Roma Capitale, “Sì allo Stadio della Roma, ma alle condizioni del piano regolatore”.

Paolo Berdini, assessore del Comune di Roma, è intervenuto oggi ai microfoni di Radio Roma Capitale nel corso della trasmissione di Paolo Cento “Ma che parlate a fa”. Per quanto riguarda la vicenda dei piani di zona, con centinaia di rogiti bloccati e decine di sfratti esecutivi, Berdini ha dichiarato: «Ci sono cittadini che devono essere rassicurati sul buon fine dell’operazione e il buon fine ci sarà. Stiamo completando l’iter, lo stiamo facendo con un po’ di ritardo, ma siamo l’unica amministrazione che ha chiuso questa vicenda. Decine di migliaia di famiglie romane potranno diventare proprietarie delle case in cui hanno vissuto per anni. Gli uffici comunali stanno cercando di rimediare al ritardo accumulato in questi anni.

Il Comune oggi ha avviato la procedura per inviare la revoca del diritto di superficie al magistrato civile che si sta occupando dello sfratto di alcune famiglie di Castelverde». Berdini ha aggiunto: «Sono tranquillo nel medio/lungo periodo, lo sono un po’ meno per gli sfratti previsti per lunedì a Castelverde e per il 10 novembre a Tor Vergata».

In merito allo stadio della Roma, l’assessore ha affermato

«La procedura di individuazione dello stadio a Tor di Valle è stata fatta da un privato. Quando ero un libero cittadino mi sono sempre battuto contro, ma ora ho un altro ruolo. Se si dovesse trattare solo della costruzione dello stadio, io sono contrario alla localizzazione, ma se la Roma accetta questa possibilità io rispetterò un processo che è incardinato da tre anni.

Sono invece contrario all’aumento di volumetrie spaventoso dato dalla giunta Marino in cambio di opere pubbliche, come ad esempio il ponte dall’autostrada per Fiumicino a poca distanza dal ponte dei Congressi che sarà costruito oppure il prolungamento della metropolitana, che metterebbe in crisi il funzionamento dell’intera linea B. Dal 5 novembre, ci sarà tutto il tempo ragionevole per aprire una discussione se è giusto accettare delle inutili opere pubbliche o è meglio cancellarle e costruire solo lo stadio. Il piano regolatore permette una cubatura aggiuntiva che è già di per sé imponente.

Io su quella cifra non muoverò una virgola, sono il tutore del rispetto delle regole. Se la Roma accetterà queste regole, ben vengano investimenti privati».

L’assessore ha concluso sugli obiettivi del proprio mandato: «La città pubblica si deve riprendere i propri spazi, deve essere una città inclusiva, che dà speranza. Ci sono periferie in cui al degrado sociale si aggiunge anche un degrado fisico».

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