Arte e Cultura

Romaeuropa. Ninfa in Lamento di Sabina Meyer e Passione di Emio Greco

Ninfa in Lamento di Sabina Meyer, dal 29 settembre al 1° ottobre a Palazzo Corsini e Passione di Emio Greco e  Pieter C. Sholten, dal 30 settembre al 1° ottobre al Teatro Argentina.

«Attrice di algida sensualità» e «voce incantatrice» come viene definita dalla stampa, il soprano Sabina Meyer indaga il Barocco e in particolare  l’aria a voce sola del primo Seicento e i cosiddetti lamenti, trasformando questo ricchissimo repertorio nell’habitat perfetto per la sperimentazione dei linguaggi contemporanei e della musica elettronica.

Dal celeberrimo Lamento della Ninfa di Monteverdi a Barbara Strozzi e Girolamo Kapsberger fino ad arrivare al Novecento di Scelsi, la Meyer, accompagnata da Simone Colavecchi alla tiorba, incastona e armonizza epoche e materiali apparentemente lontanissimi, unendo la prassi musicale antica ai trattamenti elettronici del compositore e sperimentatore Elio Martusciello.

Un piccolo rito sacro  – più che un concerto – che accoglie lo spettatore in una dimensione sospesa  tra musica, antropologia e teatro.

Una ricerca estetica tesa a sondare il rapporto tra la visionarietà del corpo, il teatro, l’opera e la musica, ha imposto Emio Greco nell’olimpo della danza contemporanea internazionale.

D’origini brindisine ma con un percorso nomade in veste di danzatore per diverse compagnie mitteleuropee, Greco incontra ad Amsterdam il drammaturgo e regista Pieter C. Scholten. Insieme a lui nel 1996, dà vita alla sua compagnia EG | PC e, nel 2009, crea il centro di ricerca per le arti coreografiche ICKamsterdam per approdare, nel 2014, alla direzione del Ballet National de Marseille.

Proprio per i danzatori di questo ensemble storico (fondato nel 1972 da Roland Petit) Greco crea Passione, spettacolo basato sulla coreografia Passione in due che nel 2012 lo aveva visto confrontarsi in scena con il compositore Franck Krawczyk su un particolare riadattamento de La Passione secondo Matteo di Bach.

L’indagine sul corpo come viatico dell’immaginazione -elaborata da Greco e Scholten in un vero e proprio manifesto artistico in sette principi- si affina e attraversa interamente questa nuova produzione.

A lungo collaboratore di Peter Brook

per il quale ha curato gli adattamenti musicali di Un Flauto Magico, Krawczyk svuota l’opera di Bach dalle sue linee vocali e attraverso il suono del piano e della fisarmonica le conferisce nuova delicatezza e carnalità. A loro volta sono i corpi dei danzatori a sostituire l’aspetto vocale dell’opera e a esplorarne le linee narrative e tematiche in una chiave estremamente soggettiva e a tratti ironica.

«Mi è necessario dirti che il mio corpo è curioso di tutto e che Io sono il mio corpo» recitava, non a caso, il primo principio del manifesto di EG | PC.

Sabato 1 ottobre alle 16:30 presso la Sala Squarzina del teatro Argentina si terrà l’incontro “Bisogna che io vi dica…”   con  Emio Greco, Pieter C. Scholten e Francesca Magnini, autrice del libro Inspiration Emio Greco | Pieter C. Scholten. The Multiplicity of Dance (Artegrafica, 2015) presentato da Ada D’Adamo.

SenzaBarcode Redazione

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