Attori in 20 minuti con Alessandro Simonini. È possibile, è successo
In occasione dello stage di recitazione per la festa di SenzaBarcode, persone che non avevano mai recitato sono diventate attrici e attori in 20 minuti.
Venti minuti di preparazione per comprendere come accedere al proprio archivio di emozioni. Attori in 20 minuti per poi interpretare, con coraggio, due ruoli per i quali, normalmente, occorrerebbero anni di studio e di esperienza maturata sul palco.
La storia, a tutti nota, è quella di Otello e Desdemona. La scena è una delle più intense ed emozionanti. Lui, accecato da una gelosia rabbiosa e sempre più aggressiva, accusa ingiustamente lei di essere una “vil cortigiana”. Nelle poche battute che si accavallano tra furia omicida e disperazione, passano entrambi anche per il pianto. Mica facile.
È una di quelle situazioni in cui la resa di un allievo inesperto potrebbe facilmente risultare imbarazzante, se non ridicola. Invece, il miracolo. Gli “attori in 20 minuti” hanno fatto tutti un’ottima figura. Bravi a partire dalla prima lettura, da subito molto più che espressiva.
Il metodo delle emozioni senza psicotecnica, che applichiamo nei corsi Olistage, funziona. La psicotecnica è un totem al quale, da anni, ho voltato senza rimpianti le spalle. Le prove della correttezza di questa scelta, per certi aspetti folle, forse coraggiosa, mi vengono offerte ad ogni stage dal 100% dei partecipanti. Grazie sempre a loro dunque se ogni volta mi è possibile osare un po’ di più e rilanciare con nuove scommesse.
Adesso abbiamo una tecnica chiara e davvero di facile e immediata applicazione per accendere il nostro motore emozionale e creativo. Un metodo per tutti, certamente non solo per attori. Applicarlo nella vita di tutti i giorni è molto più interessante e proficuo del suo utilizzo strumentale in scena. È immediato e, cosa più importante, privo dei noti effetti collaterali negativi riscontrabili nei consueti processi di identificazione con le emozioni più dolorose.
Com’è nato
La sua genesi viene da un’osservazione più consapevole della natura e dall’aver semplicemente messo insieme alcuni suoi pezzi e suggerimenti.
Una curiosità su questo metodo è che la sua convalida sul campo abbia preceduto sempre le conferme che via via provenivano dallo studio di altre discipline. Lo è stato, per esempio, nel caso delle moderne neuroscienze in ambito di neuropeptidi, ovvero le molecole dell’emozione.
Vedevo compiere piccoli prodigi in scena e solo allora mi mettevo a cercare il supporto della scienza. Pareva strano che un effetto, l’emozione, potesse precedere la sua causa. Invece tali forme di comunicazione erano già state osservate dalla fisica.
Vent’anni fa cominciai ad accorgermi di tutto questo. Questi vent’anni sono oggi contenuti nei venti minuti iniziali di ogni mia lezione e di ogni stage. Con questa tecnica vengono gettate delle basi nuove, per certi aspetti rivoluzionarie. Ma, al tempo stesso, sono fondamenta ben radicate alle nostre origini naturali più genuine e anche più suggestive. L’allievo ha in dotazione una mappa in più, con alcune interessanti scorciatoie, per cominciare la sua esplorazione verso se stesso e l’ignoto.
Anni fa battezzai un tale allievo col nome di attore quantico. Oggi il suo significato si fa sempre più cristallino. Gli attori quantici sono donne e uomini comuni, intenzionati e quindi pronti a farsi architetti e muratori della propria casa e designers delle proprie maschere di successo.
Attingono da sé stessi il materiale primo. Lo riversano come una gettata di energia indifferenziata. E su di essa erigono le principali emozioni, quali colonne portanti di questo metodo e dei loro obbiettivi.
Imparano a rivestire il futuro desiderato con la giusta emozione, in modo che essa si trasformi in un potente attrattore verso la sua realizzazione. Eventi magici che la fisica già descrive.
Noi li vogliamo sperimentare.