Buche, tornano le pattuglie della Polizia Locale a fare le transenne
Buche sul manto stradale, le pattuglie della Polizia Locale di Roma dopo un paio di piogge intense tornano a fare le transenne.
La mancanza di ditte che operino per il ripristino della sicurezza stradale e messa in sicurezza delle buche, che sia un transennamento o un sacchetto di asfalto a freddo nei casi meno gravi, obbliga in tutti i quadranti della città ad impegnare svariate pattuglie della Polizia locale al piantonamento senza fine. Il che si traduce in una riduzione dell’ormai risicatissimo personale in servizio già sotto organico e con età media intorno ai 50 anni.
Su 4 turni – mattina, pomeriggio, seminotte e notte- le buche vengono piantonate da pattuglie per più giorni. Soprattutto in orario serale e notturno si sottraggono risorse sul territorio dove spesso le pattuglie dalle 21 alle 7 sono una per municipio.
In attesa di una ditta che non arriverà
È frustrante per chi è costretto a fare da transenna umana, ma in fondo l’agente è pagato anche per questo. Drammatico è per una città che di notte è costretta a spostare poche pattuglie da una zona all’altra perché tra piantonamenti di buche e campi nomadi si rischia di aspettare ore per la rilevazione anche di un semplice incidente.
Ovviamente saranno quei pochi agenti rimasti a presidiare il territorio a subire l’accusa di fannulloni tanto usata nella passata amministrazione per nascondere altre incapacità.
La paura di fare appalti
Siamo consapevoli dei timori dell’amministrazione attuale nel procedere con gli appalti senza la sicurezza di aver verificato tutto e anche di più. Sappiamo anche che la paralisi odierna è il lascito della calata degli Unni nelle passate amministrazioni.
Tra mazzette e lavori scadenti nel passato hanno dato fondo alle risorse della città. Ma è necessario fare presto, attivarsi, trovare una soluzione che renda l’emergenza Roma meno drammatica di quello che è.
Bastano semplici buche per paralizzare una metropoli?