Lazio, “dubbi legittimità su nomine direttori asl e ospedali”
Fabrizio Santori, consigliere regionale Lazio FdI “dubbi legittimità su nomine direttori asl e ospedali. Quadro inquietante”
“Il presidente Zingaretti e la commissione Sanità si affrettano a licenziare le nuove nomine di Asl, Aziende Ospedaliere e Ifo del Lazio in un valzer di poltrone che resta inquietante. La prima questione riguarda la mancanza di continuità che questi ‘giri’ comporteranno, con non pochi ritardi dei servizi legati al riassetto che ogni cambiamento porta con sé.
Ci sono poi dubbi di legittimità sulle scelte di questi direttori nominati da commissari, quindi da ‘reggenti’. Le indicazioni hanno infatti riguardato anche persone al limite dell’età pensionabile, casualmente pochissimi giorni prima dell’entrata in vigore della legge Madia che prevede il pensionamento per chi ha raggiunto il limite dei 65 anni.
In questa maniera si aggira la legge anticipandola
e le persone in questione come la reggente della Asl Roma 2 Flori Degrassi, ex superdirettore dell’era Zingaretti, sulla cui nomina abbiamo già predisposto un’interrogazione, potranno essere in servizio per altri tre anni oltre il limite.
Senza dimenticare che appena 8 mesi fa ci fu un altro giro di nomine: De Salazar fu improvvisamente spostato dalla direzione generale della Asl Roma B alla Asl Roma G ma, come avvenuto precedentemente, è stato pescato fuori dalla short list che secondo Zingaretti doveva essere il punto di riferimento per scegliere i più meritevoli. Caroli scappò dimettendosi e, senza valutazione dell’organismo preposto, è stato premiato dalla Asl Roma G con la nomina a commissario dell’ospedale Sant’Andrea.
In perfetta continuità
A Viterbo dopo l’inconferibile Luigi Macchitella, battezzato a forza Commissario straordinario anche a Frosinone, è arrivata la Donetti che, in perfetta continuità con il suo predecessore che la promosse nel 2008 quando era Direttore del San Camillo, si porta al seguito anche enormi dubbi sulla legittimità della sua nomina, come il requisito dei 5 anni di direzione di struttura complessa.
Per non parlare, poi, delle promozioni che si registrano negli ospedali, come quella di Maura Cossutta al San Camillo, figlia dello storico esponente del Pci, posta a capo di un’unità operativa. E poi ancora, risulterebbero tante nuove infornate dei soliti sindacalisti nelle posizioni organizzative di Asl e nosocomi.
Insomma, mentre la sanità del Lazio va a rotoli, l’amministrazione Zingaretti si occupa di ‘tranquillizzare’ i soliti amici degli amici lasciando il cappio al collo ai cittadini laziali, che continuano a pagare l’aliquota Irpef più alta d’Italia”