Leonardo Lucchi, Senz’Ali Sospese. Palazzo della Cancelleria, 21/09
Leonardo Lucchi, Senz’ali sospese un progetto di Riccardo Ercoli a cura di Luca Rondoni con testo critico di Antonio Davide Madonna.
Il giorno 21 settembre 2016 alle ore 18.00, nella splendida cornice di Palazzo della Cancelleria a Roma, presso la Sala dei Cento Giorni del Vasari, Italia Arte presenta un progetto di Riccardo Ercoli incentrato sull’approfondimento dell’universo femminile: “Senz’ali sospese” mostra personale di Leonardo Lucchi, a cura di Luca Rondoni, con un testo critico di Antonio Davide Madonna.
Il progetto affronta il problema delle varie forme di maltrattamento e violenza sulle donne, osservato da differenti angolazioni e indagato con delicatezza e sensibilità.
In apertura, una giovane attrice, Nicole Ercoli, leggerà il XXXIII Canto del Paradiso, “Preghiera alla Vergine” di Dante Alighieri. Seguirà un dibattito con l’intervento di Mons. Jean Marie Gervais e la proiezione di un video, realizzato per l’occasione, a cura di Virginio Favale, che ricostruisce il luogo, la passione e il talento attraverso i quali Leonardo Lucchi realizza le sue opere.
La mostra di Leonardo Lucchi
La mostra ospita più di trenta sculture in bronzo a tutto tondo di varie dimensioni che raccontano i vari cicli scultorei dell’artista, sottolineando l’assoluta devozione alla figura femminile.
Parte del ricavato sarà devoluto in beneficenza ad una congregazione di Suore Orsoline che si occupa di assistere donne in difficoltà.
“Non formule alchemiche o codici indecifrabili, ma capacità di comunicare, in maniera del tutto inattesa, la realtà. È questa l’essenza delle opere dello scultore Leonardo Lucchi. Elemento fondante e punto di partenza di questo processo è il modellato denso e corposo, che richiama i grandi maestri del passato, cui idealmente l’artista si ricollega proseguendone e innovandone l’opera. La forza plastica della composizione, pur rappresentando un saldo ancoraggio al mondo reale, non inscatola le opere in una ieratica fissità, ma le anima di una forza vitale immediatamente percepibile. (…)
La donna e il suo universo
Le opere, così, non sono la manifestazione della realtà empirica, ma traggono la loro ragion d’essere in quei sentimenti che, per pudore, tendiamo a celare. Questa forma di empatica immedesimazione non poteva che avere come soggetto privilegiato la donna e il suo universo.
Messa in disparte fino a non molto tempo fa dalla società, la donna ha dovuto celare al mondo le sue aspirazioni, le sue ansie, le sue speranze e le sue paure. Leonardo Lucchi, con la sensibilità tipica dei grandi artisti, riesce invece a portare a galla questa marea sommersa di sentimenti e di emozioni e lo fa con la delicatezza di chi quel mondo non solo lo ha compreso, ma lo condivide fino al punto di mettersi in gioco in prima persona, coinvolgendo gli affetti per lui più cari.
Sembra quasi che l’artista, attraverso un ideale album di famiglia, abbia voluto esplorare e raccontare non solo la sua storia particolare, ma abbia cercato di dare voce a tutte le donne, trasformando così le sue opere in messaggi universali in favore di esse e contro ogni forma di discriminazione nei loro confronti.” (Antonio Davide Madonna)