Cronaca

Polizia Locale nel terremoto, coordinamento nella zona rossa

La Polizia Locale di Roma in servizio tra le scosse. Poche ore di sonno ed ora nella zona rossa a gestire mezzi, ambulanze, pedoni e giornalisti.

È cominciato presto nella zona rossa il servizio della Polizia Locale di Roma e per i loro colleghi che, da diverse parti di Italia, sono accorsi tra le macerie di Amatrice e le altre zone terremotate. La notte, anche se tra molte scosse, è trascorsa relativamente tranquille anche se sono state concesse loro meno di 4 ore di sonno.

Ieri sera il primo contingente ha raggiunto Rieti per passare la notte. Sono riusciti ad andare a riposare solo molto tardi, i problemi di spostamento sono molti. Il ponte dello scoiattolo è considerato pericolante così come il ponte dei tre occhi. Ieri il passaggio era limitato e questa mattina interdetto, con l’inevitabile obbligo di una deviazione -tra le montagne- che ha ritardato gli spostamenti.

Nella zona rossa di Amatrice il servizio degli Agenti permette il funzionamento della macchina dei soccorsi che, senza il loro lavoro, resta ingolfata dalle tante auto, ambulanze e mezzi che si devono spostare in un’area devastata e pericolante.

Giornalisti e volontari non organizzati

amatrice - CopiaIn questi giorni affiora la parte più sensibile ed umana di ognuno di noi. Chi mi ha commosso sono alcuni giornalisti che ci informano di quello che accade con gli occhi gonfi e pieni di lacrime, la voce rotta dal pianto e le mani tremanti. Nessuno è immune da tanta devastazione e dolore.ù

Il fatto è probabilmente che ci sono troppe persone. Non si tratta ovviamente solo della stampa italiana, ma di quella di tutto il mondo. Giornalisti, operatori, materiale per la diretta… Ci sono poi i volontari che giungono a ridosso della zona rossa con le migliori intenzioni ma che, inevitabilmente, creano problemi alla viabilità

Così è stato per anche l’immensa macchina del volontariato, si è messa in moto in modo spontaneo ed immediato.In meno di 24 ore è stato raccolto tanto sangue, già nel pomeriggio di ieri -25 agosto-  l’Avis faceva rientrare l’emergenza:

L’emergenza sangue nelle zone maggiormente colpite dal sisma di ieri è rientrata”. Lo comunicano i Presidenti Regionali delle Avis Lazio, Fulvio Vicerè, e Marche, Massimo Lauri. “Ringraziamo i tantissimi donatori che hanno risposto ai nostri appelli e si sono recati nei centri di raccolta per offrire il loro contributo che ha permesso di mantenere la situazione sotto controllo.

Adesso – aggiungono anche i Presidenti Avis delle altre due regioni interessate dal sisma, Giovanni Magara dell’Umbria e Giulio Di Sante dell’Abruzzo – è opportuno mettersi in contatto con le proprie sedi per garantire la continuità del servizio anche nei prossimi giorni ed evitare che si verifichino dei cali delle scorte”.

Così anche i beni di prima necessità, Catiuscia Marini presidente della Regione Umbria già nella mattinata avvertiva

«Al momento i bisogni sono stati ampiamente soddisfatti. Invitiamo i cittadini a non portare altro materiale ai centri di raccolta, mentre è importante che la solidarietà della popolazione si manifesti, a seconda della disponibilità di ognuno, con un contributo da versare al conto corrente attivato dalla Regione a cui la protezione civile attingerà per specifiche azioni da mettere in campo».

Questo l’IBAN del c/c: IT32R02008 03033000104429137, ‘Regione Umbria_Sisma agosto 2016’. Intanto, però, le attività di raccolta partite nel pomeriggio di mercoledì andranno avanti anche nei prossimi giorni.

Ora la Polizia Locale di Roma ha circoscritto la zona rossa con i classici nastri gialli, una squadra a gestire la congestione tra i mezzi di soccorso ed una ad impedire l’accesso al personale non addetto ai lavori.

Sono in servizio anche gli Agenti di Terni, della provincia di Latina, altri da Napoli e diverse parti d’Italia stanno giungendo portando la loro professionalità e sostegno, pronti ad aiutare in qualsiasi modo.

Polemiche politiche e disorganizzazione

Non è questo il momento di fare polemiche e ritengo sia troppo presto anche per qualsiasi talk show -che eviterei a prescindere- pieno di gente che riversa fango su altri mentre gli sfollati chiedono aiuto. Chi è in contatto con la realtà di questi luoghi sa bene che ci sono problemi di organizzazione e comunicazione. Sarebbe strano il contrario.

Sappiamo anche che ci sono continue passerelle e primi tentativi per gettare le basi di una nuova campagna elettorale. Montano molte polemiche anche sulla  richiesta di contributo economico tramite un sms al 45500, altre iniziative come La7 e corriere della sera o #RomaAdottaAmatrice.

Oggi non prendo neppure in considerazione la possibilità di perdere tempo a polemizzare. Ma non appena l’emergenza sarà rientrata -o almeno la situazione sarà tornata al meglio accettabile- sarà doveroso per SenzaBarcode e intellettualmente d’obbligo per Sheyla Bobba, evidenziare alcune situazioni grottesche, disumane e cattive.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Edizioni & Promozione si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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