I piccoli Comandi di Polizia Locale, la dignità e l’amore nella tragedia
I piccoli Comandi locali sono stati i primi ad accorrere, donne e uomini anche feriti nel loro profondo. Dignità, amore e umanità.
Sotto le macerie ancora si cercano le vittime. Sin dalle primissime ore il presidente del Consiglio Renzi, si è recato ad Amatrice ribadendo che nessuno è solo, che tutte le forze saranno messe in campo. Che le decisioni, ed i fatti, saranno rapidi, mirati ed efficienti.
Zingaretti, presidente della regione Lazio è andato ad Amatrice poche ore dopo la tragedia. Tende sono state assegnate e messe a disposizioni, i centri trasfusionali immediatamente aperti nella capitale. Dispiegamento di forze.
Raggi, sindaco di Roma, annuncia in un video, poco dopo le 13, che si è tenuta una riunione con varie forze, tra le quali Polizia Locale, Protezione Civile, Aziende private. Alla stessa ora gli agenti della Locale di Roma iniziavano a registrarsi come volontari per poi partire il giorno successivo.
Ma il terremoto è avvenuto alle 3.36
Tutto è accaduto velocemente, ma non è stato ovviamente immediato. È giusto segnalare, specialmente su SenzaBarcode che da sempre riconosce l’importante lavoro dei “vigili urbani”, che tra i primissimi ad accorrere nelle zone di Amatrice sono stati i piccoli e limitrofi Comandi di Rieti, Pescorocchiano, Cittaducale, Cerveteri, Sora e Terni.
I primi interventi dei comandi intervenuti sono stati quelli di gestire l’afflusso delle colonne mobili, i soccorsi, le autoambulanze, le vettovaglie, i viveri ecc… Sono stati all’opera in via continuativa per più di 12 ore. Le forze al lavoro intervenute nel l’immediatezza sono state: 5 di Rieti, 1 Pescorocchiano, 2 Cittaducale, 2 Cerveteri, 2 Sora, 2 Terni.
“Sottolineo l’impegno profuso sovrumano ed ininterrotto” dice il Sovrintendente Renzo Gunnella della Polizia Locale e segretario provinciale SULPL per Rieti, di tra i primi accorsi “del Comandante della Polizia Municipale di Amatrice Gianfranco Salvatore colpito in prima linea dall’evento catastrofico. Poi sono arrivati ieri in serata circa 20 operatori di Roma Capitale. Oggi altri 5 sono ripartiti da Rieti.”
La Polizia Locale d’Italia
Rieti, Pescorocchiano, Cittaducale, Cerveteri, Sora, e Terni, in serata è accorsa Roma Capitale, oggi c’è Napoli, Acilia, Firenze… la Polizia Locale di tutta Italia è a disposizione della Protezione Civile e dei sindaci che stanno lavorando in prima persona per aiutare i cittadini.
267 morti e 387 feriti smistati tra gli ospedali di Lazio, Umbria e Marche. 207 le vittime nella sola Amatrice (in provincia di Rieti), 49 ad Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) e 11 ad Accumoli (Rieti). Tra le vittime ci sono anche molti bambini. Le persone estratte vive sono 215. Un bollettino di guerra.
Nessuna notte è tanto lunga da poter impedire al sole di risorgere
Pochi minuti fa il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, ha rilasciato alcune interviste, l’amore per la sua città sgretolata e scomparsa e per i suo concittadini sono palpabili. Combatte e promette che si batterà sempre per ricreare Amatrice, chiede agli Amatriciani di non mollare e di aiutarlo.
Ad ogni intervento ripete “nessuna notte è tanto lunga da poter impedire al sole di risorgere” e quando parla mette Amatrice davanti a tutto. Il Comune si è costituito parte civile rispetto alla scuola crollata, era stata ristrutturata ed adeguata ai sistemi antisismici -doveva esserlo- subito dopo il terremoto del 2012 all’Aquila “ci siamo costituiti parte civile” conferma Pirozzi “per la vicenda della scuola crollata perché siamo parte lesa: se qualcuno ha imbrogliato, ha imbrogliato noi”.
Poi continua “Amatrice è da radere al suolo completamente, ma come ho già detto vorremmo ricostruire tutto nello stesso posto, magari con le stesse forme e con la stessa estetica”.
Dignità, amore e umanità
È probabilmente questo suo viscerale e incondizionato amore, e rispetto, del territorio e tragedia, che lo hanno fatto sentire immediatamente vicino e a misura d’uomo. Ci ha trasmesso un senso di legame fraterno che hanno contribuito anche alla corsa di solidarietà.
Al di la delle passerelle, delle cose dette -e non dette- del Governo e della politica, i cittadini di tutta Italia si sono uniti, sotto una sola bandiera che non è neppure il tricolore, ma la solidarietà.
Sono meravigliosi i post di due cittadini Amatriciani che chiudono ogni polemica verso chi attaccava gli extracuminitari. Fa bene al cuore la foto del palazzetto del sport stra pieno di beni giunti da ogni dove. Nessuno si è concesso il tempo per piangere e ora già si pensa a ricostruire.