Tentato golpe al Partito Radicale “tradiscono se stessi”
“Ennesimo tentativo di golpe da parte di alcuni dirigenti contro gli iscritti al Partito Radicale”. Dichiarazione di Maurizio Turco.
Oggi, con l’illegittima convocazione di un organo del Partito Radicale, va in scena l’ennesimo tentativo di golpe da parte di alcuni dirigenti contro gli iscritti al Partito Radicale responsabili ai loro occhi di aver convocato – a termini di statuto – il congresso.
Ci hanno già provato inutilmente con liste radicali approfittando prima dell’impossibilità ad agire e poi tentando di lucrare sulla morte di Marco Pannella, fino a poco prima ignorato se non osteggiato e deriso.
Grazie a un uso sfacciato della comunicazione, ormai si fanno definire subdolamente da giornalisti compiacenti “i Radicali”; e inseriscono nel dibattito pubblico spezzoni di parole d’ordine proprie di progetti e lotte del Partito Radicale, così creando miraggi a danno evidente innanzitutto dei loro compagni e dei cittadini.
Oggi con la violenza della menzogna pensano di creare le premesse per impossessarsi a meri fini elettoralistici della storia radicale alla quale alcuni di loro diedero un contributo – che non si pensa affatto di celare – che oggi, con ansia normalizzatrice, intendono monetizzare.
Tradiscono se stessi
È evidente che così facendo tradiscono non certo il partito ma se stessi, a meno che quell’ansia di alterità che manifestavano -alcuni esibendola per decenni- non avesse la funzione di costituire un miraggio. Ma la politica del chiagne e fotte non ha più corso legale essendo venuto meno chi non si è mai rassegnato a darli per persi, così ingenerando in loro l’illusione di fottere mentre si fottevano (amore, amore, amore).
Ed oggi prestano gratuitamente il fianco al regime con il quale non vedono l’ora di sedersi a banchettare e di cui il laboratorio comunale milanese è fulgido e vergognoso esempio.
Oggi va in scena l’ennesimo goffo tentativo di golpe, con la violenza non dei carri armati ma della menzogna, guidati non da generali ma da dirigenti radicali felloni; e come tutti i golpe a danno innanzitutto di coloro che vorrebbero liberare.
È storia, anche radicale, che abbiamo già vissuto. Non cedemmo al miraggio che allora aveva una sua fascinosa consistenza, come potremmo cedere oggi che anche il miraggio sa di fuoco fatuo.”
E quando sarebbe nata quest’alternativa? Con il fallimento di Magi a Roma o con lo spettacolo patetico della cadrega a Milano sbattendo i piedini capriccetti in terra da parte di Cappato? Bella speranza, accipicchia e perdindirindina! Sulla dipendente di Soros, Emma Bonino, stenderei poi un velo pietoso.
Spero proprio che turco, bernardini e gli altri 4 gatti si facciano presto una loro onlus incentrata sulle memorie e sui respiri di Pannella lasciando il campo a Cappato, Bonino e co. Che almeno un po’ di speranza ed alternativa a chi non e’ del PD o del m5s o di destra, l’hanno ridata.
sono le stesse parole che dicono da 3mila anni i rivoluzionari ai riformatori.
Cent’anni fa il socialista Mussolini ai “socialdemocratici traditori” Bonomi e Bissolati, 70 anni fa Togliatti e Nenni a Saragat