Keita e quella linea verde tutta da scoprire
Velocità, rapidità, scatto, fantasia, brio, freschezza e talento puro e cristallino. Tutto questo, ma anche molto altro, è Keita Baldé Diao.
Attaccante classe ’95 della Lazio, il nome di Keita sarà, senza alcun dubbio, tra quegli più caldi del mercato estivo che si accinge ad iniziare e ad aprire i battenti. Secondo Tuttomercatoweb sarebbe forte l’interesse del Barcellona per il suo ritorno alla casa madre.
Ha davvero stregato tutti il prodotto della cantera del Barcellona. Anche Edy Reja, che non è solito puntare sui giovani e lanciarli. Ma che il ragazzo abbia qualcosa di diverso e di straordinario lo si nota subito. Ed ecco che si spiega il gol al debutto in Serie A. Ed ecco che si spiega la sua capacità di entrare e spaccare le partite, come fatto più volte quest’anno, ad esempio, in quel Lazio-Bayer Leverkusen, valevole per l’andata dei preliminari di Champions League in un Olimpico stracolmo. La sua giovane età gli permette di non sentir troppo le pressioni e di affrontare il tutto con un po’ di spensieratezza, che, a volte, può diventare una sorta di arma in più. Il suo rapporto con Stefano Pioli non è stato proprio idilliaco, ma con Simone Inzaghi si è assolutamente ripreso la scena con prestazioni di livello. Dovrebbe migliorare in freddezza e lucidità sotto porta. Se riuscisse al farlo diventerebbe davvero completo e inarrestabile.
Il prossimo deve essere l’anno della sua definitiva consacrazione. Resta solo da capire se sarà a tinte biancocelesti. Questi tre mesi ci daranno la risposta.
Le qualità di Keita sono anche dimostrate e confermate dal fatto che è stato inserito nella Top 11 dei giovani della Serie A 2015/2016 proposta da Sports Bwin. Si tratta di giocatori nati dal 1994 in poi. Colpisce la presenza di due giocatori del Milan, Donnarumma e Romagnoli, e dell’Empoli. Quindi i rossoneri potrebbero proprio ripartire dalla linea verde per cercare di tornare agli antichi fasti, mentre i toscani fanno la parte del leone a centrocampo con Zielinski e Paredes, dimostrando ancora una volta la bontà della loro politica e del loro progetto. Fa riflettere il fatto che 6/11 siano italiani: i già citati Donnarumma e Romagnoli, Rugani, Masina, che, a voler essere pignoli è un marocchino naturalizzato, Bernardeschi e Berardi.
Questo dimostra che i talenti italiani ci sono e stanno pian piano venendo fuori.
A volte, probabilmente, bisognerebbe avere solo un po’ più coraggio e voglia di farli crescere. E’ questo che un po’ manca, soprattutto se ci si va a confrontare con altri campionati. In Spagna si vedono molti giovani lanciati in prima squadra. E’ un modo per caricarli di responsabilità e per farli sentire importanti. Certo, può anche essere un rischio, perché, usando un famoso proverbio, non tutte le ciambelle vengono con il buco. Ma molte squadre investono fior di quattrini su giocatori provenienti dall’estero e dal lontano Sudamerica. Nella maggior parte dei casi questi si rivelano dei flop. E allora forse sarebbe meglio puntare su qualche prodotto del vivaio. Perché in Italia ci sono tanti Keita Baldé Diao. E siamo tutti curiosi e vogliosi di conoscerli e scoprirli. Per una linea verde tutta da scoprire.