Cronaca

La rivoluzione dei sistemi di pagamento

Il mondo sta cambiando con grande rapidità e i sistemi di pagamento non potevano restare immuni da queste trasformazioni.

Innovare sembra essere la parola d’ordine per tutto, anche per i servizi e sistemi di pagamento chiamati oggi a una vera e propria rivoluzione dettata anche dai progress tecnologici in merito. Quali sfide aspettano il mercato? Proviamo a tracciare un breve scenario delle future trasformazioni.

Il mondo sta cambiando con grande rapidità e i sistemi di pagamento non potevano restare immuni da queste trasformazioni anche perché alo sviluppo delle tecnologie ad hoc corrisponde, in maniera inevitabile, una crescente richiesta di tutela e sicurezza da parte de risparmiatori e degli investitori. Per avviare una versa e propria età della digital economy e favorire la diffusione delle transazioni elettroniche è quindi inevitabile da parte delle banche offrire servizi di pagamento capaci di rispondere alle seguenti caratteristiche: innovativi, sicuri, facili da usare e poco costosi.

L’economia digitale traino del Prodotto Interno Lordo

L’Italia, secondo recenti rilevazioni della Banca d’Italia, è molto indietro nello sviluppo della digital economy, a dimostrarlo è un dato su tutti: su 100 pagamenti sono ancora 85 quelli effettuati ancora in contanti. Questo, secondo l’istituto, allontana molto il nostro Paese dalle performance di altri Paesi europei e ruba importanti fette di Pil. Tra l’altro, il mancato sviluppo dell’economia digitale non fa che sostenere il sommerso perché non consente, attraverso il ricorso al contante, di tracciare tutti i flussi finanziari. L’economia sommersa raggiunge picchi importanti in Italia, tanto da rappresentare quasi il 22 per cento del Prodotto Interno Lordo.

L’economia digitale nella vita quotidiana delle famiglie italiane

Studi recenti condotti dall’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano mostra no una lenta crescita dei pagamenti digitali effettuati dagli italiani. Piano, piano anche il nostro Paese sembra familiarizzare con strumenti che rappresentano la quotidianità in altre realtà europee. Nel 2015, infatti, i pagamenti digitali in Italia hanno fatto registrare un incremento del 5,6 per cento, fino a toccare un valore complessivo di 164 miliardi di euro. A trainare la crescita sono stati proprio i d-payment, che rappresentano ben 21,3 miliardi, con un incremento del 22 per cento. In questa macrocategoria rientrano forme di pagamento diverse tra loro, tutte particolarmente avanzate. Si va dal mobilePOS al contactless payment, passando per ecommerce, epayment e mobile payment. Tra le forme di pagamento più tradizionali, invece, c’è il bonifico Sepa, a cui il portale di riferimento per avvicinarsi al mondo del fisco e della burocrazia guidafisco.it, offre un interessante approfondimento.

Quali strumenti scelgono gli italiani per effettuare i pagamenti?

Sono pc e tablet a guidare le preferenze degli italiani nella scelta dello strumento da utilizzare per effettuare pagamenti per bene e servizi. Le percentuali distaccano molto questi strumenti dalle performance degli smartphone che sembrano stentare a prendere quota. Solo il 13 per cento dei 21 miliardi dei d-payment registrati nel 2015, infatti, proviene da acquisti effettuati tramite un dispositivo smartphone. Pc e tablet, invece, rappresentano ben l’85 per cento della spesa, mentre solo il 6 per cento delle transazioni è stato generato da mobile POS o da contactless payment.

Cosa accade nella Pubblica Amministrazione?

Anche la Pubblica Amministrazione è sempre più orientata al pagamenti digitali. Addio vecchie metodologie. Una Pubblica Amministrazione sempre più smart deve sposare a pieno le regole e principi dell’economia digitale, con importanti benefici anche – come dicevamo – sul fronte della tracciabilità finanziaria. A oggi si effettua già la digitalizzazione degli incassi attraverso il ricorso a una piattaforma tecnologica attiva presso l’Agenzia per l’Italia Digitale. Le PA sono in rete e collegate alla piattaforma attraverso Sistema pubblico di connettività (SPC). Sicurezza e facilità di utilizzo si rendono a maggior ragione urgenti e determinanti per un mercato che sta subendo una vera e propria rivoluzione. L’Europa sta da tempo cercando di rispondere a queste esigenze anche facendo fronte a contrasti e disaccordi di un mercato globale che si estende dagli Stati Uniti d’America all’Estremo Oriente.

Carmine Di Donato

Sin da piccolo ho avuto passione per l’informatica, e crescendo ho sviluppato una gran predisposizione per il disegno, ma anche per la natura, tanto che mi sono laureato in Scienze e Tecnologie per l’ambiente. Le mie più grandi passioni oggi? Scrivere, i Social Network e lo Sport. Seguitemi su: Twitter: @car_didonato o Google +: carminedidonato

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