Visita al Senato, oggi in aula con i senatori
Senato: oggi in Aula per assistere agli interventi a sostegno di progetti e di aiuti per la guerra in Siria. Senatore, un lavoro, una passione, un onore.
Giovedì 7 aprile: bellissima giornata di sole, appuntamento ore 10.00 in pieno centro cittadino per assistere ad una seduta del Senato della Repubblica dentro le mura dello storico Palazzo Madama. L’importanza di questo luogo si smorza tra l’andirivieni dei numerosi turisti e passanti distratti, sorrisi e scatti di selfie davanti alle guardie di servizio. Sono qui la lezione di pratica di Academy SenzaBarcode. All’entrata veniamo subito invitate a consegnare i documenti in cambio del tesserino per visitatori. Si passa poi attraverso il metal detector alla presenza di un agente di polizia e si accede ad una sala per salire in ascensore al piano superiore. Qui un elegante commesso dal fare cortese ma deciso ci invita a lasciare tutti i nostri averi negli appositi camerini, borse, soprabiti, cellulare rigorosamente spento, persino la bottiglietta dell’acqua. Mentre il commesso ci accompagna verso l’Aula ripete le regole a cui dobbiamo attenerci: non parlare ad alta voce, non fumare, non gesticolare, non fare alcun cenno di approvazione o disapprovazione, possiamo stare sedute tutto il tempo che vogliamo, ma quando decideremo di alzarci lasceremo l’Aula.
L’Aula
Entrando nell’ampia sala del Senato rimango affascinata dall’eleganza e dalla sobrietà degli arredi: il legno scuro alle pareti avvolge tutta la sala; gli alti scranni di colore rosso sono disposti a semicerchio ad anelli digradanti, le pareti sono suddivise da tante colonne che si rincorrono lungo tutto il perimetro della sala, al centro spicca il banco centrale dove siede il Presidente e guardando bene scruto anche il famoso campanello. Mi colpisce subito la targa centrale sopra il banco di presidenza che ricorda la data storica, 2 giugno 1946, in cui il popolo italiano scelse la forma repubblicana di governo. Ai due lati opposti sono esposti i tabelloni luminosi per le votazioni. Poi alzo lo sguardo e ammiro il soffitto che è un autentico spettacolo, si chiama Velario. Le quattro grandi immagini dipinte rappresentano il Diritto, la Fortezza, la Giustizia e la Concordia, quasi ad ispirare l’operato dei suoi ospiti. In basso al centro della sala è sistemato il tavolino per gli addetti alla registrazione delle sedute. Sono incuriosita da quello strano congegno simile ad una piccola pianola con tasti bianchi e neri su cui le sapienti mani dei resocontisti registrano tutti i lavori. Si chiama macchina Michela, dal nome del professore che la ideò, poi perfezionata negli anni fino a divenire oggi uno strumento altamente tecnologico e veloce. Pensate che utilizzando la macchina Michela gli stenografi del Senato hanno vinto anche i campionati mondiali per ben tre volte.
Il lavoro dei Senatori
Nell’Aula del Senato il brusio è continuo, ognuno è dedito ai saluti, ai commenti, all’obbligo o desiderio di fare una telefonata. Sui banchi si assiste ad un trionfo di cellulari, tablet e computer accesi, giornali aperti. Gli interventi dei senatori si susseguono, alcuni si sforzano di seguire i colleghi, alcuni annuiscono, altri applaudono, altri ancora si alzano e vanno via; volti assenti, volti annoiati, volti assorti in altri mondi. Osservo ancora e tra i banchi noto i senatori Giovanardi, Gasparri e Razzi. Davanti a me scruto la senatrice Cirinnà dalla chioma bionda immersa nel suo notebook, la ricordo dedita alle battaglie in favore degli animali nelle consiliature comunali, ora spero riesca a portare avanti battaglie in favore delle famiglie, degli uomini e delle donne oneste di questo Paese che hanno bisogno di sostegno concreto e segni tangibili dell’impegno di chi siede in un’Aula così importante. Essere Senatore è un grande onore e un grande impegno. Oggi si parla della guerra in Siria, argomento purtroppo tristemente noto, un terribile conflitto iniziato nel marzo 2011, che ha causato migliaia di morti, devastazione e sofferenza e che ancora continua più cruento che mai, nonostante gli interventi delle potenze mondiali e l’appello alla pace del Papa. Ascolto con attenzione gli interventi di tre senatrici, la loro analisi è un coro unanime a sostegno dei progetti di attivazione dei corridoi umanitari e dei necessari interventi per coordinare gli aiuti in Siria. In particolare una di loro snocciola dati statistici e numerici, un freddo elenco di numeri e date, sono persone morte, profughi, orfani, donne violentate, gente innocente e disperata e quei numeri mi arrivano al cuore come aghi di ghiaccio.
Votazione
Ora si vota. Momento importante, tutti ai loro posti, il Presidente non aspetta, al via i pulsanti vengono schiacciati e le luci dei tabelloni si illuminano: interventi umanitari approvati! Un’altra importante giornata al Senato si è conclusa: una giornata per servire il nostro grande stupendo Paese, una giornata per sperare in una società migliore.
A voi Senatori l’alto onore di servire la Patria con serietà ed onestà.
Pingback: Antonino Pio - SenzaBarcode, info e cultura
Per un giorno mi sono sentito Senatore ! Complimenti per l’articolo.