Caso Santafede, accanimento contro CasaPound
CasaPound Italia in una nota in riferimento al caso Santafede “condanna dei nostri militanti ingiusta, ma smontato teorema del pm”
“La condanna di Andrea Antonini e Pietro Casasanta nel processo sul caso Santafede testimonia un accanimento tutto politico nei confronti del nostro movimento”. Lo scrive CasaPound Italia in una nota. Per Cpi “la requisitoria del pm ha mostrato un chiaro intento persecutorio, dato che ha citato episodi che nulla avevano a che vedere con il processo in oggetto e che vedevano addirittura i nostri militanti coinvolti come parte lesa. I presunti e del tutto fantasiosi legami con il mondo del crimine organizzato a cui ha alluso il pm non esistono e non sono mai esistiti, infatti non c’è neanche un processo in cui i nostri militanti siano coimputati con malavitosi comuni. Pur nella rabbia per una condanna ingiusta e immotivata di due persone innocenti, va tuttavia sottolineato l’atteggiamento del giudice che, pur ritenendo, a torto, i due esponenti di CasaPound colpevoli, ha comminato pene inferiori alle richieste: due anni anziché due anni e otto mesi in un caso, un anno e otto mesi anziché due nell’altro.
Degno di nota anche il fatto che sia stata respinta la richiesta delle aggravanti avanzata dal pm, che riteneva che il crimine fosse stato commesso da Antonini nell’esercizio delle sue funzioni di consigliere municipale, ruolo allora svolto dal nostro esponente. Anche da questo punto di vista, il teorema non ha retto. Resta tuttavia una condanna che non sta né in cielo né in terra e rispetto alla quale i nostri militanti ricorreranno in appello, dove faranno valere le loro ragioni. CasaPound Italia – conclude la nota – esprime nel frattempo la più totale solidarietà ai suoi militanti colpiti dall’ingiusta sentenza e rinnova nei loro confronti l’assoluta fiducia di tutto il movimento”.